«Il campionato che stiamo vivendo quest’anno non può definirsi falsato, ma di certo è fortemente condizionato dalla pandemia. Così come condizionati devono essere i giudizi. Applausi e meriti a chi è riuscito tra grandi difficoltà a trovare un equilibrio, una costanza e una concretezza, ma chi non c’è riuscito ha di certo molti alibi. Difficile giudicare in modo netto e criticare in modo circostanziato. Società, allenatori e giocatori, tutti sono stati frenati. Non è facile vivere una stagione così: tra controlli continui, casi Covid che tolgono la disponibilità degli atleti da un momento all’altro e creano disagi, tensioni, distrazioni, preoccupazioni.
I bilanci già in enorme sofferenza per gestioni non sane hanno conosciuto in alcuni casi il colpo di grazia e nell’ultimo anno si è scelto di giocare più per non fallire che per raggiungere un risultato sportivo o rispettare il pubblico. Riunioni, assemblee, gestione dei diritti tv, necessità di anticipi su future entrate hanno contraddistinto il lavoro quotidiano di presidenti e manager. Senza un immediato flusso di denaro è impossibile a coprire i debiti e pagare stipendi arretrati. Tanti presidenti sono più interessati a questo, magari creando nuove competizioni internazionali che possano attirare sponsor per i club più grandi più che per l’intero sistema. Agendo in maniera egoistica». Queste le parole di Zdenek Zeman, ex allenatore di Roma e Foggia, rilasciate ai microfoni di “La Gazzetta dello Sport” in merito alla situazione che stanno vivendo i campionati con il Coronavirus.