“Io ho sempre sostenuto, anche se ciò non ha mai fatto clamore, che con il Covid dobbiamo imparare a convivere. Evidentemente non l’abbiamo fatto abbastanza. Siamo in tempo per un’azione tempestiva. Non è una catastrofe. Dobbiamo mantenere lucidità d’azione.
Io sono per dire la verità. A maggio il virus era in ritirata, oggi è tornato a mordere. Probabilmente anche per comportamenti negligenti. Ma solo di pochi. La maggior parte della popolazione è coscienziosa, giovani compresi. Io mi auguro innanzitutto che nei più giovani scatti un meccanismo di protezione nei confronti di genitori e nonni.
Dobbiamo proteggere loro, i fragili. Persone magari con il diabete o cardiopatie, normalmente sotto controllo, ma che se si infettano possono aggravarsi. Sono certo che con comportamenti corretti dal punto di vista qualitativo, riusciremo a risolvere anche i problemi quantitativi. E la maggior parte della popolazione lo sta capendo. Senza una presa di responsabilità dei singoli non ne possiamo uscire. Oggi siamo in una fase decisiva. Ci vuole senso civico da parte di tutti. Ciascuno deve prendersi le proprie responsabilità. Altrimenti il problema diventa di proporzioni importanti. La risposta alle terapie è migliore rispetto allo scorso marzo e aprile. L’esito è più favorevole. E così la situazione nelle terapie intensive è ancora sotto controllo”. Queste le parole medico del San Raffaele di Milano, Alberto Zangrillo, rilasciate al “Corriere della Sera” in merito l’emergenza Coronavirus.