“Poche ore prima che i finanzieri gli notificassero, nella sua villa di Aiello del Friuli, l’ordinanza della Cassazione che gli infliggeva gli arresti domiciliari, Maurizio Zamparini ha avuto uno scambio di battute con Repubblica. Un colloquio in due momenti, probabilmente uno degli ultimi da uomo libero. «Un attimo, prego». La voce che risponde a uno dei numeri di cellulare in possesso dell’ex patron rosanero è quella di sempre. Quasi che Maurizio Zamparini non sia turbato da quello che gli sta accadendo. Una sensazione sbagliata, perché lo Zamparini che risponde alla richiesta di un commento sulla vicenda si capisce subito che è ferito. «Un commento? Dico solo che voi palermitani dovreste vergognarvi». I palermitani? Fa specie sentirsi dire «vergognatevi» da chi, da lì a qualche ora, sarà posto agli arresti domiciliari. Ma Zamparini ha una sua verità che difende con i denti. «Dovete vergognarvi perché avete permesso che venisse fatto tutto questo a una persona perbene come me. Perché io sono e resto una persona perbene. E adesso la saluto»”. Questo quanto scrive l’edizione odierna de “La Repubblica” che ha intervistato l’ex presidente e patron del Palermo Maurizio Zamparini.