L’edizione odierna de “Il Gazzettino – Venezia” riporta le dichiarazioni dell’ex patron rosanero Maurizio Zamparini:
«Lasciare Venezia fu un mio grande errore, se tornassi indietro non lo rifarei. Ma ero esacerbato, mi insultavano solo perché ero un imprenditore: c’era l’avversione dei centri sociali di Casarini con striscioni, proteste, addirittura con atti violenti, come quando entrarono in sede minacciando i miei dirigenti, cosa che non mi sarei mai aspettato. Se lo città lo consente, pensai, allora me ne vado. Ma sono pentito di quella scelta, fu un errore lasciare questa piazza unica, da friulano mi sento cugino dei veneziani».
«Il Venezia non poteva permettersi in B giocatori come Maniero e gli altri appena retrocessi: io li comprai versando 20 miliardi di lire e regalando la società a Dal Cin, con in cassa 4 miliardi di attivo e zero debiti. Tra l’altro con il fallimento dovetti pagare di tasca mia la fideiussione da 2,5 miliardi che avevo firmato all’epoca. In totale a Venezia ho lasciato qualcosa come 50 milioni di euro, senza ricevere nulla in cambio, neanche la gratitudine».