Una scommessa da vincere per Zamparini, un tormentone per i tifosi spaccati sulle prospettive tecniche dopo la conclusione del mercato: favorevoli e contrari, analisi e giudizi contrastanti, profondo pessimismo e valutazioni incoraggianti, voti che non superano la sufficienza. L’uomo solo al comando, il presidente, che fra nuvole e raggi di sole interpreta in maniera positiva la cartina sinottica del futuro, dal banco degli imputati risponde alle domande più insidiose. Balotelli e Cassano. Strategie sbagliate? Fumo negli occhi? «No. Balotelli, grande qualità e grande problema. Valeva la pena tentare. Cassano è il calcio, il mio pallino. Mi è dispiaciuto. Era felice, aveva detto di sì, poi un messaggio: Mi scuso, la famiglia non vuole spostarsi da Genova. Sua moglie si è opposta. Ho risposto che hanno un’idea sbagliata di Palermo. Però, rispetto la scelta. La squadra è già a posto così. Avessimo avuto un altro Diamanti, meglio…». Più semplice tenere Gilardino… «Non sono stato io a mandarlo via e, comunque, anche fisicamente, non è adatto al gioco del Palermo. Lui deve stare in area e aspettare palloni. Diamanti è più forte, pur non essendo centravanti, si muove, va, torna, tira, fa gol. L’unico vero problema, Vazquez, uno dei grandi che rimpiangeremo. Secondo alcuni non era un leader, se ci siamo salvati invece la maggior parte del merito è suo perché la squadra era più scarsa di ora». Diamanti al posto di Vazquez, Nestorovski di Gilardino e Posavec di Sorrentino… Non sembra la stessa cosa. «L’anno scorso stavamo retrocedendo. Ma la colpa è sempre di Zamparini…». Dunque? «In difesa, un portiere come Posavec che diventerà di alto profilo. Gonzalez, che speriamo torni quello del primo anno, è un nuovo rinforzo. Rajkovic uno dei migliori del campionato, per Goldaniga abbiamo rifiutato sei milioni. E’ andato via solo Struna. Il reparto è solido». Centrocampo senza Maresca … «…Con Gazzi, Bruno Henrique e Bouy. Tre per uno. Meglio prima oppure oggi? Per me non ci sono dubbi. Sugli esterni, siamo stati bravi e fortunati con Aleesami più forte di Lazaar perché intelligente e umile, mentre l’altro bravo ma sciocco. Sono contento. Non ci manca niente con Rispoli, Morganella e compagni». Oggi, un tandem Nestorovski-Balogh appare improponibile. «Nestorovski negli ultimi tre anni capocannoniere in Croazia in B e in A. Su Balogh ho certezze, lasciatelo tranquillo. Abbiamo già bruciato Hernandez, fischiato Dybala, Cavani, Vazquez… Dimenticate? Fateli crescere. Non ho condiviso la scelta di Ballardini di mandare allo sbaraglio Balogh, dopo l’infortunio. E di lasciare fuori Embalo e Bentivegna che sono in forma». Falcinelli e Trotta al Crotone. E il Palermo? «Non avremmo fatto un salto di qualità come con Balotelli per il quale siamo arrivati ad offrire un milione e duecentomila euro. Ma se trovi una società che gliene dà quattro… non faccio fallire il Palermo. Abbiamo nove attaccanti per due o tre posti! Quaison, Nestoroviski, Embalo non sono bidoni, Sallai è un fuoriclasse, Diamanti porta esperienza e vuole stupire». Bergessio? «Che colpo sarebbe stato? Per accontentare chi? Ha 32 anni, negli ultimi due ha realizzato briciole di gol. Con Ciofani eravamo d’accordo, il Frosinone non lo ha mollato. Ma gli stessi Ciofani e Galabinov sarebbero stati decisivi? Non voglio prenderne uno tanto per… La sciocchezza l’ha fatta Foschi cedendo La Gumina, a mia insaputa e non capisco il perché». Non si morde le mani per Belotti venduto per otto milioni e mezzo? «(si adira, ndr) Nessun rimpianto. Con lui e Dybala abbiamo sistemato il bilancio. Non posso più spendere 20 milioni all’anno per risanarlo. Berlusconi e Moratti hanno mollato; Roma e Bologna parlano americano. Imprenditori più grandi di Zamparini hanno lasciato. Sono avanti nelle trattative sia con il gruppo americano che con quello cinese e a breve programmeremo il futuro con uno dei due». Djurdjevic meglio di Belotti, una sua frase … «Per incoraggiarlo. Non ci ho mai creduto, è arrivato gratis in prova, mai stato all’altezza. Belotti è migliorato anche con Mihajlovic che, con tutto il rispetto per Ballardini, avevo contattato e sarebbe venuto volentieri. Era già in parola col Torino. Mihajlovic è in grado di esaltare personalità e grinta, più bravo in questo dello stesso Ventura. Doti che mancano al Palermo. Ballardini dovrà costruire una squadra ricca di temperamento». La salvezza una vera lotteria. «Siamo più forti di almeno altri dieci avversari. Non abbiamo preso solo Bruno Henrique, in squadra ci sono sedici nazionali a vario titolo. Troppo disfattismo su di noi. Ottima la campagna acquisti, bravissimo Faggiano. Se non è riuscito a centrare l’obiettivo del centravanti non è colpa sua. Avevo Iemmello in pugno. E il Sassuolo ha risposto: me lo tengo. Aggiungo: per fare la riserva. Una società che mi ha fregato Defrel e Sensi, passaggi già concordati col Cesena, a sette e cinque milioni… Poi viene Squinzi che ai procuratori concede anche la luna..Se questa è la strada… E comunque vorrei vedere il bilancio del Sassuolo, alla fine di questi due anni». Ballardini è contento? «Non mi interessa che lo sia. Contenti dobbiamo esserlo io e il mio direttore sportivo. L’interlocutore di Ballardini è Faggiano. Da qui a Natale pensiamo a giocare. Se ci manca qualcosa, se ne parla. Giocatori di qualità sui quali investire, migliori di quelli attuali». Col cambio di tattica, gli esterni rischiano di restare in panchina? «Non penso che Ballardini possa navigare tra tanti moduli. Vediamo cosa farà. Sotto osservazione anche lui… (risata, ndr). Ho mandato a casa Iachini, e preso Ballardini, perché non giocava a calcio. Se adesso anche Ballardini diventa come lui mi crea difficoltà. A Milano ci siamo difesi. Come in casa, contro il Sassuolo, nel primo tempo, sbagliando. Con l’Inter ha rimediato con un modulo diverso ma non è ancora il Palermo che voglio. Con Bruno Henrique e Diamanti, la squadra deve prendere in mano la situazione. Visto Chochev a San Siro? Lo dico da due anni. Che qualità! Chi non lo impiega, si prenda le sue responsabilità. Il ragazzo non protesta, gli altri se messi in panchina sì. Lui è buono, paga. Ma è il nostro miglior centrocampista».