È di poche ore fa il comunicato firmato Maurizio Zamparini, pubblicato sul sito ufficiale del Palermo, nel quale il patron rosanero fa chiarezza circa il suo ipotetico coinvolgimento in un’indagine condotta dalla Guardia di Finanza di Parma. Ma di cosa si tratta? Ecco i dettagli. Secondo quanto riportato dall’odierna edizione del quotidiano “La Gazzetta di Parma”, Maurizio Zamparini sarebbe stato cliente dell’associazione a delinquere capitanata dall’ex candidata sindaco del capoluogo ducale Wally Bonvicini, arrestata nella giornata di ieri insieme a Scian e Vigini. Di seguito quanto si legge sul quotidiano:
“[…] La Bonvicini, infatti, è titolare della Ravenna sas, una società che in quel momento beneficia della sospensione della procedura esecutiva prevista dal Fondo vittime per l’usura. È l’idea è quella di fare acquistare a Zamparini una quota della società Ravenna. L’atto viene firmato il 30 gennaio 2015 davanti il notaio Rossi: in particolareggiato, Scian (con procura speciale rilasciata da Zamparini, quale presidente del Cda della società Gasda) e la Bonvicini stipulano l’acquisto da parte di Gasda del 5% della Ravenna sas, a sua volta di proprietà del senegalese Cibiex. Di società in società. Un «giochino» che comunque, secondo gli inquirenti, sarebbe costato a Zamparini 50 mila euro, tanto è vero che poiché la Garda restituisce le quote della Ravenna sas alla Bonvicini pagando un euro nell’aprile 2016. Così come ci sono gli atti intercettazioni, in cui la numero uno di Federitalia parla dei «50mila euro regalati da Zamparini». Un’operazione messa in atto per far sì che anche la società di Zamparini potesse beneficiare della sospensione della riscossione: anche il GIP concorda su questa ipotesi, tuttavia non sussisterebbe il reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. «L’imprenditore non alienava i propri beni o le partecipazioni societarie alla Cibiex, sottraendoli in tale modo alla aggredibilità del fisco, bensì acquistava da questa ultima una quota della Ravenna SAS, nella speranza del tutto infondata che ciò servisse ad estendere all’acquirente gli effetti dei benefici di cui godeva la partecipata». Ma per ora Zamparini – e gli altri – restano indagati. Poi, la procura, deciderà se chiedere l’archiviazione o andare avanti”.
Accuse subito respinte al mittente dal patron rosanero Maurizio Zamparini, il quale ha dichiarato attraverso il suddetto comunicato: “Mi auguro che, dopo quanto precisato dal GIP, non si voglia utilizzare questa vicenda in modo strumentale contro di me”.