Mentre Sorrentino e compagni continuano ad incassare critiche e pessimi risultati, con la situazione in classifica sempre più problematica, al Palermo pare si sia messa in atto una vera e propria rifondazione. Fino a qualche giorno fa tutto era stato tenuto ben nascosto, i nuovi progetti del presidente Zamparini erano sconosciuti ai più. Adesso, per forze maggiori, il patron friulano ha voluto accelerare i tempi e ha dato il via alla rivoluzione: sarà un Palermo internazionale.
Più che altro slavo a dire il vero. Qualche indizio, in effetti, si era già potuto cogliere dando un’occhiata alla rosa a disposizione prima di Iachini, poi di Ballardini e adesso al duo Viviani-Schelotto: sloveni, croati, serbi, bulgari, macedoni. La squadra rosanero è un mix di etnie, ma quella più corposa proviene dalla penisola balcanica. Dunque, la colonia sudamericana va via via sempre più estinguendosi. Si era inizialmente data una risposta a ciò alla convenienza del mercato dell’Est, decisamente più economico rispetto a quello ormai inaccessibile dell’America Latina. Anche la vicinanza del Friuli, regione natia del presidente, a tali paesi poteva essere una risposta plausibile. La vera risposta, invece, sta altrove. L’età di Zamparini avanza, le troppe responsabilità cominciano a pesare per cui il numero uno del Palermo è andato alla ricerca di nuovi uomini fidati che potessero dargli una mano, sia per quanto riguarda il lato amministrativo che per ciò che concerne quello sportivo e tecnico, per tenere alta la sua società che negli ultimi anni ha perso quell’appeal che si era guadagnato nelle stagioni addietro.
Si parlava tanto di Foschi, di Sabatini: solo amici di vecchia data del buon Maurizio. I veri consiglieri del presidente sono loro: Davor Curkovic e Vladica “Vlado” Lemic. Il primo è il procuratore dei vari Jajalo e Djurdjevic, ormai ufficiosamente direttore sportivo dei rosanero. Il secondo è un agente Fifa di fama internazionale, al quale sono stati dati pieni poteri nello scouting, nelle trattative e in tutto ciò che riguarda il mercato. Proprio quest’ultimo, per anni spalla di Abramovic al Chelsea, è il principale artefice dell’arrivo di Guillermo Schelotto in Sicilia e del recentissimo approdo in vicepresidenza del rinomato ex attaccante del Real Madrid Pedrag Mijatovic, a cui verranno affidati pieni poteri nell’area sportiva e tecnica. Tante figure, tutte di spicco nazionale ed internazionale. L’argentino si porta dietro la tanta fama raggiunta nel proprio paese e una quantità innumerevole di progetti per il nuovo Palermo. Per il montenegrino parla il curriculum, sia da giocatore che da dirigente dei “Blancos”.
Assieme a loro Manuel Gerolin, ds di nome ma capo osservatore di fatto, che ha fatto sempre parlare di sé più per la grande abilità nello scouting che per altro. Al suo fianco altra gente che sa il fatto proprio: da Fiorini a Pastorello fino a giungere a Riso. Il primo giocò un ruolo chiave nelle trattative fallite per Bueno e Campbell e per quelle andate a buon fine di Hiljemark e Arteaga. Il secondo partì fino alle Canarie con l’intento di ritornare a casa con al fianco Araujo, anche in questo caso senza esito positivo. Il terzo è un amico fidato di Lemic e agente, tra gli altri, del neorosanero Cristante. Il Palermo può contare su tanti esperti in ogni campo.
Intanto, con l’ennesima sconfitta stagionale stavolta per mano del Genoa, la squadra rosanero occasionalmente guidata da Viviani si trova in quartultima posizione, a soli quattro punti dal Carpi. Per Schelotto, il suo staff e tutte le sue idee rivoluzionarie sarà un compito arduo. Zamparini vuole ripartire da zero, magari da quegli investitori che questa volta potrebbero nascondersi dietro a tutti questi cambiamenti a livello dirigenziale e non. Sarà l’ennesimo flop o si ritornerà a sorridere? Il nuovo progetto, intanto, passa inevitabilmente dalla salvezza, ancora tutta da conquistare…