“Il mancato closing avrà pure deluso Zamparini, ma dall’altro lato ha dato voce alle contestazioni dei gruppi organizzati. Il collettivo Curva Nord 12 ha affisso una serie di manifesti in città, chiedendo l’allontanamento del patron e annunciando con uno striscione esposto al di fuori dello stadio la volontà di disertare la campagna abbonamenti che dovrebbe iniziare nelle prossime settimane. Una mossa in contrasto con quella della Curva Nord Inferiore, che invece garantirà la propria presenza al «Barbera» per contestare l’operato della società: «Pochi spiccioli in meno dal botteghino a Zamparini cambiano poco. Lui ci vuole fuori, assenti e in silenzio, ma noi non ci stiamo. Entriamo e contestiamo». Striscioni, manifesti e non solo: anche diverse scritte sui muri all’altezza di viale Regione Siciliana si esprimono contro la permanenza del patron in sella al club di viale del Fante. La contestazione, però, non preoccupa Zamparini. Tutt’al più lo amareggia, tanto da fargli ricordare i giorni in cui decise di lasciare il Venezia: «Ho già vissuto una situazione del genere lì, quando Casarini (leader veneziano del movimento no-global, ndr) scriveva “meglio in C che in A con Zamparini”». Corsi e ricorsi storici a cui però il patron non vuole dare seguito, soprattutto ricordando cosa successe in Laguna: «Regalai la società e dopo tre anni fallì, io a Palermo non posso permettere che succeda una cosa simile. Per questo voglio garanzie sugli investimenti».”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia”.