Dopo l’addio del “Mudo”, che ieri pomeriggio ha lasciato il ritiro del Palermo per partire alla volta della Spagna, il club di viale del Fante potrà finalmente dare il via alla propria finestra estiva di calciomercato. A breve, a detta del vicepresidente rosanero Guglielmo Miccichè, il Palermo annuncerà infatti i primi colpi in entrata. Acquisti necessari per completare una rosa di una squadra che ha perso un prezzo pregiato come Vazquez e che ancora lavorerà in uscita (addio di Lazaar su tutti). Ma mentre gli uomini di Davide Ballardini proseguono la preparazione estiva in quel di Bad Kleinkirchheim e si apprestano ad affrontare il primo test amichevole nella giornata di domani, oltre al mercato c’è un altro argomento che continua a tenere banco in casa rosanero: la famosa cessione della società.
Famosa sì. Perché è ormai da diversi mesi che, dopo l’annuncio del patron friulano in merito alla volontà di voler passare il timone, numerose voci si incorrono circa il possibile nuovo presidente del Palermo. Di trattative ne sono state ipotizzate diverse. Dalle piste italo-americane a quelle cinesi: tante le cordate di imprenditori che sembravano interessate a voler rilevare la squadra del capoluogo siciliano. Il più delle volte queste voci sono stati smentiti dai diretti interessati (si veda il caso John Viola) o dallo stesso presidente rosanero. Altre volte, invece, è stato proprio Maurizio Zamparini a fornire alcuni dettagli. È il caso di una cordata cinese, disposta a rilevare il Palermo a patto che il patron friulano restasse alla guida. Ma non è finita qui. Già, perché l’arrivo di ipotetici imprenditori asiatici apreirebbe la strada verso la costruzione di un nuovo stadio e del centro sportivo.
E proprio quando nelle librerie palermitane il prodotto più venduto era probabilmente il vocabolario “Cinese-Italiano”, è arrivata anche l’offerta di Frank Cascio, imprenditore del settore edile con origini sicule. Presentato a Zamparini da Joe Tacopina, l’italo-americano nato a Castelbuono avrebbe messo sul piatto 50 milioni (cifra intorno alla quale si aggira il valore attuale del club palermitano), inviando addirittura una lettera di interessamento al presidente rosanero. Messaggio al quale il numero uno del club di viale del Fante non ha ancora risposto, affermando proprio questa mattina di non avere alcuna fretta di vendere. Zamparini, insomma, prende tempo.
E se da un lato questo comportamento sembra stonare con la sua “impazienza” di lasciare il mondo del calcio, dall’altro testimonia invece l’indecisione di chi per Palermo ed il Palermo ha fatto tanto e tanto ancora vorrebbe fare. Ad esempio lasciare la società in mani (e tasche) sicure. E poi ancora i dubbi circa il proprio futuro: abbandonare definitivamente i colori rosanero o restare alla guida seppur possedendo una quota minoritaria? Nel primo caso si tratterebbe di un Palermo a stelle e strisce, nel secondo di un Palermo “friulo-cinese”. Due proposte fin troppo diverse tra loro. Per questo il futuro societario del club di viale del Fante resta ancora un grosso punto di domanda.