“Ho visto uno spettacolo immondo: nonostante la crisi, il collasso della sanità, non si sono fermati i serpentoni ad Asiago, l’assalto alle città. ll sindaco di Treviso ha dovuto transennare la città ieri pomeriggio: ai varchi si sono contate 50 mila persone quando nel centro vivono in 8.500 e 80 mila in tutto il comune. È un mondo vomitevole, è una cultura strisciante e non imperante secondo la quale questo è il virus dei vecchi e che se la vedano loro.
Mi sembra chiaro che non abbiamo più paura di morire. Io non sono per uno stato di polizia, ma deve essere chiaro a tutti che certi comportamenti hanno delle conseguenze. Nonostante la zona gialla, io ho adottato un’ordinanza che chiudeva le grandi e medie strutture di vendita al sabato, tutti i negozi alla domenica e imponeva un cliente ogni 20 metri quadrati. Ma il punto è che il Veneto, come le altre regioni, ha accettato la classificazione nazionale. Fatta non dal circolo della scopa, ma dall’Istituto superiore di sanità retto dal professor Brusaferro, che gode della mia stima”.
Queste le parole del governatore del Veneto, Luca Zaia, rilasciate ai microfoni del “Corriere della Sera” in merito l’emergenza Coronavirus.