Nel mondo del calcio, le figure di allenatore e giocatore spesso diventano icone che trascendono i risultati sul campo, diventando simboli di intere comunità. Claudio Ranieri, con una carriera costellata di successi e qualche inaspettato passo falso, torna a guidare la Roma in un periodo di marcata instabilità e speranza. In questa esclusiva intervista di Alessio Alaimo per TuttoMercatoWeb.com, l’ex difensore del Bologna, Palermo, e Milan, nonché campione del mondo nel 2006 e ora agente FIFA, esplora le dinamiche interne alla Roma, i recenti cambi alla guida tecnica e le sfide che il calcio italiano presenta oggi, dalle strategie di mercato alle promesse del futuro. Con uno sguardo attento e l’esperienza di chi ha vissuto il calcio sia in campo che fuori, il nostro ospite offre un’analisi puntuale su quello che potrebbe attendere i tifosi della Roma e del calcio italiano nei prossimi mesi.
Prima De Rossi, poi Juric e adesso Ranieri. Troppi cambi per la Roma, non crede? «Vista da fuori fuori vuol dire che ci sono dei problemi. Ancora non hanno trovato la chiave per risolverli. Ranieri ha fatto tante cose in carriera, è legato alla Roma come lo era De Rossi. Conosce l’ambiente e parte avvantaggiato».
Scudetto: su chi punta? «Sulla carta l’Inter è la più forte, la favorita. Spero per lo spettacolo generale che ci siano più squadre in lotta».
Questa settimana c’è anche Milan-Juve. «Sarò allo stadio. Chi avrà la meglio ne beneficerà anche per l’autostima. Sarà un banco di prova per entrambe. Chi vince prende entusiasmo».
Che mercato si aspetta a gennaio? «Come al solito le squadre cercheranno di colmare i punti deboli con operazioni di cui hanno bisogno. Ci saranno poche cose ma mirate».
Lei è noto anche per essere scopritore di talenti. Un nome da segnalare? «Dico Diouf. Gioca in un’accademia professionistica in Senegal dove ho la fortuna di avere un rapporto di amicizia con il presidente. Sono pronto a scommettere su questo difensore del 2006. Ha vinto la Coppa d’Africa, ha disputato il Mondiale in Indonesia, è capitano dell’Under 20 ed è già nel giro dei prossimi papabili convocati in Nazionale Maggiore. Farà la fortuna della squadra che lo acquisterà creando un’importante plusvalenza. Piace già a diversi club europei che lo stanno monitorando per gennaio».
Il Parma quest’anno va a caccia della salvezza. «È una squadra giovane con giocatori di qualità. Sono molto legato all’ambiente. Quest’anno l’obiettivo è la salvezza per poi pensare nei prossimi anni a qualcosa di più, il progetto è importante come la sua proprietà. Conta consolidarsi per crescere sempre di più».
Un’altra sua ex squadra, il Palermo, delude. E Brunori trova poco spazio. Questa squadra può fare a meno del suo capitano? «A Palermo ho lasciato un pezzo di cuore. La società è importante e spero che torni al più presto in Serie A. Da tifoso dico che Brunori per la categoria è un valore aggiunto, a livello di qualità non si discute, a Palermo ha sempre fatto molto bene e ha ancora tanto da dare. Spero quindi che torni presto a fare gol in maglia rosanero».