Vivarini presenta Catanzaro-Reggiana: «Siamo una squadra giovane con tanti esordienti in B»
Il tecnico del Catanzaro Vincenzo Vivarini ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida con la Reggiana.
Ecco le sue parole:
«La Reggiana si sa difendere bene ed è brava a non concedere la profondità. Ci porteranno a lavorare in modo diverso rispetto al solito e ciò riserverà delle incognite. Nesta sta facendo un ottimo lavoro a Reggio ed è uno che capisce tanto il lavoro che facciamo, quindi questo mi preoccupa. Bisognerà andare oltre i nostri limiti per fare risultato. Il momento adesso è migliore rispetto a prima. All’andata avevamo perso creando poche occasioni da gol pur avendo sempre il pallino del gioco. Ci sono dei motivi per cui questo è accaduto e ci abbiamo lavorato. A me e alla squadra non interessa tutto ciò che viene detto su di noi. Siamo concentrati solo sulla gara con la Reggiana senza porci obiettivi. E’ chiaro che ci fanno piacere i complimenti, ma ragioniamo partita dopo partita perché questa squadra ha ancora ampi margini di miglioramento. Dobbiamo divertirci in campo, se non ci riusciamo significa che qualcosa non va. La pressione psicologica si fa fatica a reggerla perché siamo una squadra giovane e con tanti esordienti in Serie B. La spensieratezza deve essere la nostra forza per poterci togliere il maggior numero di soddisfazioni possibili».
«Da questo punto di vista possiamo rimproverarci poco. Abbiamo perso tante partite, ma a volte anche immeritatamente. Questo campionato è difficile e può succedere di tutto ogni gara. Ora arrivano le squadre con cui abbiamo perso all’andata e quindi vediamo cosa riusciremo a fare. Le parole di De Zerbi? Fanno piacere le sue parole, io ho studiato a lungo il calcio europeo, soprattutto quello spagnolo. Si riferiva alla mentalità che c’è in Italia dove si pensa tanto alla fase difensiva. Da quando sono qui abbiamo lavorato maggiormente sulla fase di possesso palla. Molte squadre puntano sulla difesa per andare poi alla ricerca di un episodio favorevole. Io ho cercato di proporre un calcio propositivo sin dall’inizio».