Vitiello si racconta a Isidoro Meli: «Gazzi e Troianiello i compagni a cui sono più legato. Ma Gennaro…»

Ci sono altri compagni di squadra con cui sei rimasto molto legato? «Matri, Biondini e Gazzi, con cui ho giocato a Siena, e ora a Palermo». Ho letto che Gazzi è un tipo dai gusti molto peculiari, patito dei My Bloody Valentine e di tutta la psichedelia in generale, amante dei film di Lynch e dei romanzi di De Lillo… «Con Alessandro siamo stati compagni di stanza. Lui è un lettore molto più accanito di me e sì, ascolta quella roba assurda. La sera prima di addormentarci si metteva le cuffie e attaccava la musica, ma riuscivo a sentire comunque questi stridori allucinanti». Altri compagni di squadra, diciamo, particolari? «Regonesi è un altro tipo niente male. Suona il pianoforte, molto bene. Quando andavamo in ritiro, noi scendevamo le valigie, lui tirava fuori la pianola. E poi c’è Troianiello, ma lui è fuori categoria. È una persona stupenda ed è davvero un personaggio. A Siena, stavo già con mia moglie anche se non eravamo ancora sposati, e lei mi raggiungeva solo per un paio di giorni. Nel resto della settimana Gennaro era sempre a casa mia. Quando la mia ragazza arrivava, e lui doveva andarsene, la prima cosa che le diceva, ancora prima di salutarla: “Allora quando te ne vai?”»“. Questo quanto riporta l’edizione odierna de “La Repubblica”.

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Redazione Ilovepalermocalcio