Vitiello si racconta a Isidoro Meli: «Che squadra il Rimini di Acori…»

Anche se non si tratta delle stagioni più prestigiose della tua carriera, mi piacerebbe iniziare questa chiacchierata parlando del bellissimo Rimini di Acori. «Con Acori non ci si dedicava solo al calcio e alla tattica: si parlava di tutto, delle piccole cose della quotidianità. Aveva inaugurato l’abitudine, la sera prima della partita, di riunire a cena fuori i giocatori non sposati». Un altro personaggio di quel Rimini è stato il presidente Bellavista. «È stato lui a volermi al Rimini. Il campo di allenamento era a 500 metri dall’azienda. C’era un “ostacolino”, a tenere libero un posto auto per lui. Quando vedevamo arrivare la sua macchina qualcuno andava a rimuovere l’ostacolino. Ricordo le cene sociali, aperte alle famiglie, che si tenevano a Villa Rosa, meravigliose mangiate di pesce. In quella squadra c’erano giocatori come Handanovic, Matri, Ricchiuti, Barusso, Moscardelli, Cascione»“. Questo quanto si legge nell’edizione odierna de “La Repubblica”.