La auto ferme a Villa San Giovanni stanno pian piano imbarcandosi verso la Sicilia. Nella serata di ieri le prime auto, con un centinaio di persone, si sono imbarcate. Altre 13, scrive “Repubblica.it”, 13 persone sono ancora in una saletta della stazione di Villa San Giovanni in uno spazio ristretto, senza alcun rispetto delle distanze di sicurezza o dispositivo per proteggersi. Hanno chiesto delle coperte alla polizia perché dovranno aspettare fino a domani per raggiungere la Sicilia. Resteranno in quarantena in Calabria invece le circa 90 persone giunte in auto ma non in regola con le disposizioni dettate dal governo per il contenimento del contagio del coronavirus. Giuseppe Falcomatà, sindaco di Reggio Calabria ha dichiarato: «Sto scortando personalmente con l’ausilio della Polizia Municipale, della Polizia Metropolitana, della Guardia Costiera e della Questura di Reggio Calabria le prime 150 persone, tutte residenti in Sicilia, che rientreranno a casa dal porto di Reggio per motivi di sicurezza. Finalmente questa assurda situazione si è sbloccata grazie all’intervento dei Ministri Lamorgese, De Micheli, Boccia e del Presidente dell’Anci Decaro. Trovo sinceramente vergognoso che ancora rimangano 80 persone in Calabria perché chi di dovere non è capace di assumersi la responsabilità di decidere.
La politica è una cosa seria, non è uno show. Chi ancora non riesce a comprenderlo, sta mettendo a serio rischio la salute e la sicurezza di un popolo, quello reggino, che con enormi sacrifici e tanta responsabilità, sta rispettando le regole fin dall’inizio di questa complicata emergenza. Le persone non si respingono come pacchi. Finalmente sblocchiamo una situazione che ha messo in discussione la dignità di ogni essere umano. Non è possibile che più di 200 persone, tra le quali tanti bambini, siano lasciate per quasi 36 ore su una banchina portuale, senza possibilità di andare in bagno, senza viveri, ostaggio di istituzioni incapaci di far rispettare le loro ordinanze e i loro decreti».