Viali, il quasi rosanero. Il Venezia di Zamparini la lite con il presidente e la maglia mai indossata: «Ecco perché dissi no al Palermo»
L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul “quasi rosanero” Viali, che lunedì affronterà il Palermo.
“Quasi amici”, anzi peggio. Perché nel film, la storia tra Philippe e Driss, magistralmente interpretata da François Cluzet e Omar Sy, infondeva la speranza e una prospettiva di vita vera. Qui parliamo, invece, di un amore mai nato. Di un “quasi ex” che, pur sotto contratto per diversi anni, non ha vestito la maglia rosanero. Quella di William Vialli, a Pasquetta in campo a guidare il Cosenza contro il Palermo, è infatti il romanzo di una scintilla che non è scoccata, malgrado i dieci miliardi di lire scuciti da Zamparini, allora presidente del Venezia, per strappare il difensore al Lecce e alla concorrenza.
Oggi, Viali apre il cassetto del passato offrendo una verità finora sconosciuta: «Fui convinto da Prandelli che mi aveva allevato nelle giovanili dell’Atalanta e poi portato in A a Venezia. Con lui ho avuto feeling sportivo e umano. In Laguna, però, fu un’annata fallimentare. Il mio problema nacque col presidente Zamparini: dopo cinque giornate, Prandelli venne cacciato. Fui visto come lo specchio del mister e messo fuori progetto». E nessun chiarimento. La profonda rottura non verrà mai sanata.
«Il famoso “travaso” non l’ho vissuto perché ero già via. Foschi provò a convincermi incontrandomi a Perugia, tuttavia condizionato dall’atteggiamento di Zamparini, dissi di no. Anche Zauli mi telefonò. Lamberto è un ottimo amico dai tempi del Ravenna (1994) ed è stato mio testimone di nozze. Il rapporto non si è mai spento. Però, la ferita era ancora aperta. Col Palermo ci siamo solo sfiorati e mai abbracciati». Viali resta, comunque, in rosanero e Foschi non si arrende. E neppure il difensore che, persegui tato dai ricordi, la stagione successiva preferisce l’esilio, ancora in prestito, ad Ancona, in A. «Mentre il Palermo iniziava un ciclo favoloso, a gennaio passai definitivamente alla Fiorentina e conquistammo insieme la promozione: loro primi, noi sesti dopo lo spareggio col Perugia».