Verso Reggiana-Bari, Diaw: «L’obiettivo dev’essere fare la prestazione»

Davide Diaw è intervenuto in conferenza stampa prima della sfida contro la Reggiana, in programma sabato alle 14 al Mapei Stadium di Reggio Emilia.

Di seguito le sue parole:

«Sì, mi sento pronto. Non sono al 100% della forma, devo ancora recuperare la forma ottimale ma sto lavorando per raggiungerla. Spero il gol contro il Como sia il primo di alcuni. Per me arrivare a Bari è motivo d’orgoglio. Avevo subito voglia di dimostrare e mettermi al servizio della squadra, ma sono cose che capitano. La Serie A è un sogno: spero di arrivarci, farò di tutto per farlo finché gioco. Sono tranquillo, perché cerco sempre di dare il massimo. A prescindere da quel che si aspettano gli altri, io mi aspetto tanto da me stesso. Come dice qualcuno, “la pressione è un privilegio”, quindi la vivo serenamente».

«Il percorso fatto finora è stato positivo, perché nessuna squadra ci ha messo sotto per 90 minuti: magari in alcuni tratti di gara ci hanno messo in difficoltà, così come abbiamo fatto noi con gli altri. Ci manca poco per cominciare a vincere, a livello di attenzione e concentrazione. Se è vero che abbiamo vinto solo una volta, abbiamo perso anche poco: la B è difficile, non contano solo piazza e qualità, ma anche fattori come concentrazione, costanza e unione del gruppo. Reggiana? Una squadra forte e organizzata, che sta facendo un buon percorso, e ha avuto delle difficoltà come tutti. Noi dobbiamo concentrarci solo su di noi, sul fare meglio. Siamo anche ad un passo dalla zona play-off, dipende da che lato la si guarda. Il campionato è lungo, dobbiamo concentrarci partita dopo partita, senza farci distrarre da fattori esterni. L’obiettivo dev’essere fare la prestazione ed alzare la concentrazione. Capisco che la tifoseria abbia alte aspettative. Penso solo a ciò che devo fare io e non a quel che devono fare gli altri; non mi sono mai fermato a pensare se la squadra avesse bisogno di un altro attaccante. Sicuramente preferisco attaccare con la palla in profondità. Il calcio è strano: in questo momento non stiamo finalizzando tanto, ma magari già da sabato inizieremo a fare 3 gol a partita. Spesso ci è mancato il centimetro per far girare le partite. Ad esempio, aver preso gol appena dopo aver segnato contro Catanzaro e Como, o magari migliorare alcuni dettagli. Fa parte del gioco».