Intervistato da “Il Foglio” Gian Piero Ventura ha parlato della Nazionale tornando sull’eliminazione dal Mondiale quando allenava gli azzurri.
Ecco le sue parole:
«Della Nazionale preferisco non parlare. Una big, di cui non voglio fare il nome, mi aveva offerto tre anni di contratto. Vi rinunciai per andare là dove mi portava il cuore e quell’amore per la maglia azzurra, che era stato il tratto comune, quasi il refrain, della mia generazione. Ricordo, come parte di me, tutti gli alti e tutti i bassi, i trionfi e le delusioni. L’epopea di Gigi Riva, il gol del 4 a 3 di Gianni Rivera contro la Germania, ma anche, a ritroso, i pomodori lanciati a Marassi contro Edmondo Fabbri, dopo l’eliminazione contro la Corea del Nord ai Mondiali inglesi del 1966. L’azzurro lo avevo dentro di me e per questo amore, tenuto stretto sin da bambino, ho ceduto alle insistenze, mi sono fatto coinvolgere e ho fatto una scelta sbagliata, perché non occorreva un lampo di genio per capire che non ci fossero i presupposti per fare bene. Chi vuol capire capisca. Dico solo che in quattro anni, nel commentare due mancate qualificazioni mondiali, si è passati dalla tragedia epocale del 2018 all’incidente di percorso del 2022. Credo che anche da questa abissale differenza si possa intuire come, già al momento di accettare l’incarico, non ci fossero i presupposti necessari».