In un’intervista rilasciata in esclusiva a Sky Sport, il tecnico del Venezia Paolo Vanoli si è espresso sul club e sulle sue ambizioni.
Di seguito le sue parole:
«Quando scelgo qualcosa scelgo un progetto, una struttura, e in Italia ce sono poche, soprattutto in Serie B, che hanno quello che cerco. Quando scelsi Venezia in tanti pensarono fosse una scelta azzardata, la squadra era ultima in classifica, ma io avevo visto la possibilità di lavorare, quella che mi avrebbe consentito di tirare fuori dai problemi la squadra. Stiamo ancora lavorando, il nostro è un percorso. Pohjanpalo? E’ un ragazzo solare, da quando sono io al Venezia non ha mai sbagliato nulla, ogni giorno da il 110% e si vede, anche fuori dal campo fa una vita dal professionista. Dopo gli allenamenti torna a casa, e poi ritorna al campo, sempre in ottima forma».
«Dopo l’esonero dal Tottenham, ho chiesto a Conte se voleva passare al Venezia a darmi consigli! (ride, ndr) Lo ringrazierò sempre, in Premier mi ha fatto vivere esperienze fantastiche, e in più, firmando all’Inter, mi ha dato la possibilità di vincere lo scudetto con la mia squadra del cuore: mi ha insegnato anche a gestire i grandi campioni, questo mi è stato utile quando sono approdato allo Spartak. Ed ecco, li è stato il più bel trofeo vinto, per tanti motivi: stare li con il conflitto russo-ucraino non era facile, la mia famiglia era costantemente in ansia, anche la Farnesina mi chiamava continuamente chiedendomi di rientrare. Ringrazio tanto mia moglie per il supporto che mi ha sempre dato. Il mio sogno è un giorno poter allenare la Nazionale. Otto anni li ho passati nelle giovanili azzurre, vincere con l’Under 19 non era scontato ma ce l’abbiamo fatta, e ora vorrei chiudere il cerchio. Sentire l’inno di Mameli mi fa ancora venire la pelle d’oca. Poi non nascondo che vorrei vedere anche altri campionati».