Venezia, Vanoli: «Playoff? Restiamo con i piedi per terra, per fare cose importanti servono umiltà e sacrificio»

Il tecnico del Venezia, Paolo Vanoli, ha parlato ai microfoni di “TuttoVeneziaSport.it” esprimendosi su vari temi.

Ecco qualche estratto:

«La svolta da quando sono arrivato è cercare di mettere delle regole e il lavoro, credo molto nel lavoro, l’ho detto ai ragazzi e su questo devo dire che un plauso va anche a loro perché si sono sempre messi a disposizione. Con quello che c’era di pregresso, la delusione della retrocessione, una partenza fatta male, il primo punto è stato ritrovare stimoli e motivazioni, ritrovando quello status e la giusta mentalità, che però non la crei in una settimana, un mese o un anno, ma deriva da una cultura societaria. Quello di cui sono orgoglioso, dopo anche l’arrivo del direttore, è ridare un’organizzazione alla società insieme al presidente, che è la parte più importante, per dare la giusta continuità ristrutturando la società. Momenti difficili ce ne sono stati tanti, la settimana più nera credo sia stata quella in cui abbiamo perso Jajalo e Beghetto, due giocatori importanti arrivati dal mercato di gennaio. Quella è stata la cosa più dura, soprattutto perché Jajalo era quel giocatore che cercavamo da tempo, perché poteva dare ritmi, qualità e mentalità, ne avevo bisogno perché il nostro mercato è stato organizzato a gennaio sulla base di giocatori giovani e lui era la pedina perfetta per far crescere tutto lo scacchiere. Un punto dai playoff? Dobbiamo rimanere con i piedi per terra perché la matematica non c’è, abbiamo fatto questi tre punti che sono veramente preziosi, abbiamo messo dei mattoni importanti. Come ho sempre detto lavoro per i sogni, quando sono arrivato qua l’ho fatto perché sapevo di poter fare qualcosa di importante, ma per fare qualcosa di importante servono umiltà e sacrificio. Gli ho detto che dipende da noi e da ciò che vogliamo fare, dalle nostre ambizioni, soprattutto voglio vedere una squadra con una mentalità, con la voglia e la determinazione di affrontare queste tre partite come tre finali. Sappiamo che magari non si possono giocare benissimo tutte, dobbiamo sapere che ora andiamo a Cosenza, contro una squadra affamata, che ha 38 punti e noi dobbiamo essere affamati e sappiamo come si devono affrontare queste partite che saranno completamente diverse rispetto a quelle con il Modena. Dobbiamo essere umili, non perdere la testa per le vittorie, non abbiamo fatto ancora niente. Oggi dico che c’è un treno che passa, se abbiamo la mentalità feroce come l’allenatore dobbiamo prenderlo con tutto quello che possiamo avere. Sognare non costa niente»