“I consigli degli amici sono i migliori e Paulo Dybala in vista del Barcellona potrà contare su quelli di Franco Vazquez. Il fantasista del Siviglia, ex gemello della Joya dei tempi palermitani, ha incrociato Messi&C nell’ultima partita prima della sosta: Barcellona-Siviglia 2-1. Tutti pensavano che senza Neymar i blaugrana si indebolissero, eppure non hanno mai perso tra Liga e Champions… «Io resto dell’idea che con Neymar fossero più forti: parliamo di un fuoriclasse che con la sua abilità nell’uno contro uno apriva sempre spazi importanti. Ma hanno sempre Messi, che è il migliore, e tanti altri giocatori top. Iniesta controlla il gioco come avesse un joystick». Dovesse descrivere a Dybala che Barca troverà fra 7 giorni? «Giocano sempre tanto la palla, ma senza Neymar hanno trovato l’equilibrio con un 4-4-2 solido: in attacco hanno perso qualcosa, però sono più compatti e la difesa è più protetta. Diciamo che è un Barcellona un pizzico più italiano». Dybala le ha chiesto qualche informazione? «Siamo grandi amici, ci sentiamo 2-3 volte a settimana, ma parliamo di tutto, non solo di calcio. Sì, abbiamo accennato al Barça, l’ho sentito carico». Paulo ultimamente è parso meno sorridente: lei ha capito il perché? «A inizio stagione è partito fortissimo. Nell’arco di una annata capitano periodi meno brillanti, come può succedere a chiunque di sbagliare due rigori. Non mi sembrano grossi problemi. Sento Paulo sereno. Vedrete: ne uscirà alla grande, come sempre. Da amico mi auguro che contro il Barça sfoderi una magia delle sue». Quale regalo potrebbe fare a Dybala per aiutarlo a esorcizzare il momento? «Un bel Lego, che è una delle nostre passioni comuni. Uno di quelli complicati da costruire». Di Dybala cosa vorrebbe avere? «Il calcio di punizione. A Palermo ci sfidavamo sempre io, lui e Maresca». In Sicilia siete ricordati anche per gli scherzi: quello più riuscito? «Tra i raccontabili, direi quello a Lafferty. Intercettammo un pacco del suo sponsor, lo aprimmo di nascosto e sostituimmo le scarpe da calcio con un paio di scarponi da montagna. Non potete immaginare la sua faccia quando aprì la scatola… A quel punto intervenemmo Paulo ed io: “Con quelli devi giocare, non con le scarpe da calcio”. E poi tutti a ridere, compreso Lafferty». In futuro si rivede in serie A? «Mai dire mai. A Siviglia, però, si sta bene: gran club e giochiamo la Champions». Il suo compagno N’Zonzi da più di un anno è nel mirino della Juventus: le ha mai domandato curiosità sull’Italia? «No, anche perché Steven è sempre voluto restare qui. E’ un centrocampista forte: gran fisico e buoni piedi». Pensa sia possibile rivedere lei e Dybala nella stessa squadra? «Mi farebbe piacere, ma è difficilissimo. Paulo lo vedo anche in futuro alla Juve, può diventare il simbolo del club: si sente amato e per lui è importante». A Siviglia è stato allenato da Sampaoli: come si spiega il fatto che il ct continui a escludere Higuain dall’Argentina? «Il motivo non lo conosco, anche perché neppure io sono in Nazionale… Il Pipita è fortissimo, però è vero pure che l’Argentina ha tantissimi campioni». Lei ha il doppio passaporto, italiano e argentino: vista l’eliminazione dell’Italia, ci spera nella chiamata di Sampaoli? «Sono cresciuto in Argentina, ma mia madre è italiana: sono legato a entrambi i paesi. Giocando bene nel Siviglia potrei fare al caso del ct». Un aneddoto su Sampaoli? «Ho i brividi se ripenso al discorso prima di Siviglia-Real Madrid. Ci ripeteva con rabbia: pressiamoli alti, mettiamogli paura. Gran motivatore»”. Questo quanto riportato da Tuttosport.