L’edizione odierna del “Corriere dello Sport” riporta le dichiarazioni di Nicola Valente, esterno del Palermo:
«Mai frequentato un settore giovanile, sono cresciuto calciando contro un muro. E, senza procuratore, mi sono accostato tardi al calcio, firmando senza rendermene conto un contratto di cinque anni col Legnago, vincolo che sarebbe scaduto a 25 anni. Così decisi di comprare il mio cartellino. Quanto? Migliaia di euro. Adesso non sarebbero tanti soldi, ma erano i miei risparmi».
«In famiglia sono l’unico a parlare di pallone. A papà da piccolo piaceva il motocross, mio fratello ha giocato a basket. La passione è maturata a scuola e guardando gli altri bambini per strada. Nel frattempo mi sono innamorato dell’Inter e del Fenomeno».
«Tatuaggi come un libro? Non ho più pagine libere, le ho riempite con immagini della famiglia, di Desirée la mia compagna, di date, di viaggi, di vita calcistica. E’ stata la mia fidanzata a farmeli e ora anch’io ho imparato. “Loyal” sulla gamba sinistra? La fedeltà è la strada sulla quale cammino e che segna le mie azioni, fiducia in sé stessi e voglia di non arrendersi mai».