La scorsa estate il Palermo si è assicurato, forse un po’ a sorpresa, le prestazioni dell’esterno Nicola Valente, che arrivava in Sicilia con l’intento di fare meglio di quanto fatto negli anni passati in Serie C, con il punto più alto raggiunto la scorsa stagione quando la semifinale playoff in maglia Carrarese.
L’esterno in questa sua prima stagione in rosanero ha fornito buone prestazioni, non demeritando quasi mai e chiudendo la stagione regolare addirittura con una doppietta in casa della Virtus Francavilla, che ha permesso ai suoi di conquistare il settimo posto in classifica e a lui di raggiungere quota 5 per quanto riguarda i gol realizzati e uno l’assist per i compagni. Meglio era riuscito a fare solo due volte in carriera: una nel 2016/2017 con la maglia del Siracusa, quando chiuse con 6 gol e 8 assist all’attivo, l’altra lo scorso campionato con la maglia della Carrarese che chiudse con 6 gol e 5 assist.
A livello personale, però, nei playoff non era mai riuscito a fare bene come fatto in due partite con la maglia rosanero. L’ex Carrarese, che è forse nel momento migliore della sua carriera, è al sesto tentativo per conquistare la promozione in Serie B, e le volte precedenti si era fermato, al massimo, a quota 1 per i gol fatti e lo stesso per gli assist, ma non nella stessa stagione e con i rosanero ha già fatto tutto questo in due gare. Con la maglia del Palermo ha disputato due match ed in entrambi è stato decisivo. Contro il Teramo ha conquistato un rigore, poi trasformato da Floriano, contro la Juve Stabia ha siglato il gol dello 0-1 e fornito l’assist per Saraniti, bravo a farsi trovare pronto, che ha siglato il gol del 2-0.
Questa maturazione calcistica è, forse, dovuta al cambio di ruolo. Filippi, rispetto al suo precedessore Boscaglia, lo utilizza come esterno di centrocampo e non più d’attacco, ma lo schiera insieme a Floriano sul lato sinistro. Questo, quindi, gli consente di avere più spazio in avanti perché i difensori avversari si preoccupano di limitare l’ex Bari e lui può fare male.
Le premesse, quindi, sono già delle migliori. Adesso l’esterno spera di fare meglio a livello di squadra, ma se lui dovesse continuare a fornire questo tipo di prestazioni non sarà difficile.