Dopo il primo arrivato in Italia il 25 dicembre, martedì 29 arriverà il secondo carico di vaccino anti Covid sviluppato dalla Pfizer. Dovrebbe trattarsi di una fornitura da 470 mila dosi, anche se i contatti con l’azienda farmaceutica sono ancora in corso e i numeri potrebbero ancora cambiare.
Secondo gli accordi in Italia dovrebbero arrivare 7,8 milioni di vaccini nei primi tre mesi dell’anno che permetteranno di vaccinare circa quattro milioni di cittadini (ci sarà un secondo richiamo a distanza di almeno 21 giorni dalla prima somministrazione). Stando all’ultimo schema, fino alla penultima settimana di febbraio i numeri dovrebbero restare simili al carico previsto in arrivo il 29 dicembre.
Da fine febbraio ci sarà poi un aumento fino ad arrivare a circa 500 mila dosi.
Per quanto riguarda le prime tre settimane di marzo è in programma una nuova crescita dei numeri, così come nelle ultime due, quando ci si avvicinerà ai 600mila. Una volte arrivati sul suolo nazionale, i vaccini saranno poi distribuiti alle singole regioni e si partirà con le iniezioni alle categorie ritenute più a rischio.
Come indicato sul piano del Ministero della Salute, si tratterà di operatori sanitari e personale e ospiti delle residenze per anziani.
Ci sono però differenze nelle azioni delle amministrazioni locali. In Toscana per esempio si partirà dalle rsa mentre in Lazio dai lavoratori della sanità, in particolare da coloro che si occuperanno delle vaccinazioni. Anche la Lombardia partirà da medici e infermieri (in generale, non soltanto chi vaccinerà) e l’Emilia-Romagna congiuntamente da ospedali e residenze.