L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla Ba e riporta un’intervista a Giuseppe Ursino il quale si è espresso anche sulla lotta promozione.
Un signore del calcio italiano, un uomo di rare qualità professionali e umane. Giuseppe Ursino, detto Beppe, calabrese doc dalla sua Roccella Jonica si è fatto spazio con umiltà e professionalità. Con lui, affrontiamo alcuni temi “d’attualità”, riforme, Serie B e Serie C e delle calabresi Catanzaro, Cosenza e Crotone. Dal 1995 al 2022 è stato il direttore sportivo del club pitagorico. Ed è grazie anche al suo contributo, che i rossoblù hanno raggiunto numerosi successi, arrivando a centrare le storiche promozioni in A nel 2016 e nel 2020, oltre al raggiungimento della salvezza nella massima serie nel 2017, per un totale di 3 anni di A. La fine della stagione 2021-2022, che vede il Crotone retrocedere in C, viene annunciato il suo addio alla società, dopo 27 anni durante i quali ha scoperto talenti come Cataldi, Bernardeschi, Florenzi, Messias, Sansone, Pellè, Mirante e moltissimi altri.
Direttore Ursino si parla molto di riforme: quale è il suo pensiero al riguardo?
«Il sistema calcio ha bisogno di riforme concrete e totali. Piccoli aggiustamenti non servirebbero a molto. Bisogna alzare il livello dei campionati e la competitività con l’estero. Penso che la Premier League sia la migliore in Europa. Occorre guardare a chi ha saputo fare meglio. Non copiare, ma emulare. Ma bisogna dare la possibilità a chi governa di poterlo fare».
Le piace il torneo di Serie B?
«Sempre intrigante e avvincente, con tanti club importanti e città storiche. La più forte è il Parma, per il 2º posto si deciderà all’ultimo. Cremonese avvantaggiata rispetto a Como e Venezia».
E le calabresi?
«Il Catanzaro è l’outsider. Può arrivare in fondo ed è in grado di giocarsela con tutte, playoff assicurati! E lì può succedere di tutto. Gioca in modo corale e gradevole, ha a una società seria. Il dg Foresti e il ds Magalini sono riusciti a costruire un ottimo gruppo con un tecnico bravo. Poi ha un attaccante, Pietro Iemmello, di altra categoria, esaltato dall’aria di casa».
Il Cosenza come lo vede?
«La squadra è migliorata rispetto alle scorse stagioni, ma gli manca continuità. Dopo aver perso la gara interna con la Sampdoria e il derby si è persa. Un grande errore esonerare Fabio Caserta. Ora, deve concentrarsi al massimo sulla salvezza. La delusione? Lo Spezia. Mi dispiace il Bari laggiù, considerando la forza della società e lo spessore della città».
Serie C sempre complicata?
«Juve Stabia favorita nel girone C, ma attenzione al Benevento, con Auteri è cresciuto tanto, 6 punti di vantaggio a 6 gare dalla fine non sono tanti considerando lo scontro diretto al “Vigorito”. Comprensibili le difficoltà di Avellino, Catania e del “mio” Crotone, però nei play off possono dire la loro».