L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sullo sceicco Mansour all’attacco del Palermo.
Tutto fatto. Il Palermo entra nella galassia del Manchester City, lo sceicco Mansour bin Zayed Al Nahyan con il City Football Group diventa proprietario del club fresco di promozione in Serie B. Il tentativo di sorpasso di James Pallotta (insieme a Mauro Baldissoni, suo braccio destro ai tempi della Roma) è stato respinto, malgrado la lettera d’intenti dei giorni scorsi. La scelta è fatta e sarà ratificata entro la fine del mese. La nuova era del Palermo potrebbe cominciare da una data precisa: 1 luglio 2022.
La trattativa City Group era entrato in scena per primo, già ad aprile, grazie al lavoro di Giovanni Gardini, ex manager dell’Inter che aveva un mandato per la cessione del club. Lo stesso Gardini e altri emissari di Mansour sono stati a Palermo più volte per seguire le partite dei playoff e trattare l’acquisto del club. Anche alla finale vinta contro il Padova c’erano gli uomini dello sceicco: su tutti Luciano Zavagno, ex difensore argentino (in Italia con Ancona, Catania, Pisa e Torino) che poi si è trattenuto in città per conoscere dall’interno l’anima del club. Si è atteso l’esito della finale per passare al closing, soprattutto per non turbare la squadra, anche se le parti avevano già concordato un piano A (club in Serie C: valore di circa 8 milioni) e un piano B (club in Serie B: valore tra i 10 e i 12 milioni). Il filo del discorso è stato riallacciato mercoledì a Milano, dove si sono incontrati Gardini e il presidente Dario Mirri per definire alcuni dettagli. In particolare il ruolo dello stesso Mirri, che dovrebbe mantenere un posto in società e anche una quota di minoranza per poi rivenderla in futuro.