L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla sconfitta del Palermo contro la Ternana.
Altro che trattore, immagine evocata da Cristiano Lucarelli a inizio stagione per dare il senso dell’umiltà con la quale chiede ai suoi di affrontare questa seconda stagione in Serie B. La Ternana ammirata contro il Palermo è parsa piuttosto un rullo compressore capace di creare tanto, di concedere quasi niente e poi, una volta sfondato l’argine, capace anche di concedersi allo spettacolo. Così è finita in gloria: quarta vittoria consecutiva in campionato, cosa che in passato era capitata due volte, nel 1946 e più recentemente, nel 2012. Quattro vittorie che proiettano la squadra di Lucarelli al terzo posto pareggiando il migliore avvio in campionato fatto registrare nel 2003-04 con 16 punti nelle prime 8. Per il Palermo invece è arrivata la terza sconfitta consecutiva, sempre con l’attacco a secco. Anche in questo caso bisogna tornare alla stagione 2003-04 per ritrovare un dato tanto negativo.
La partita Eppure il Palermo in avvio non aveva dato la sensazione di squadra in disarmo. Lo stesso Corini, nel dopo partita, sintetizzando il match dei suoi ha parlato di «un primo tempo discreto e di una ripresa nella quale, subito il primo gol, sono tornati i fantasmi». Quei fantasmi che sembrano bloccare testa e gambe. Effetto opposto a quello prodotto dal vantaggio di Partipilo (splendida rovesciata dopo un gran numero di Palumbo in rifinitura) che invece ha liberato la Ternana, l’ha proiettata con sempre maggiore sicurezza verso una vittoria che alla fine ha anche strappato applausi. Palumbo e Partipilo sono stati protagonisti assoluti in una Ternana che è al quarto clean sheet (porta inviolata nelle ultime tre partite) ma che è tornata a proporre una manovra offensiva di qualità. Palumbo ha segnato due gol nelle ultime due gare, Partipilo, al gol numero 37 nella Ternana, è diventato il quinto marcatore del club nel nuovo millennio. La loro intesa avrebbe potuto fare breccia già nel primo tempo: Partipilo non è arrivato al tap in sul cross di Corrado e Palumbo ha mandato fuori di centimetri un diagonale. Alle loro spalle tre centrocampisti (un super Di Tacchio) in grado di coprire l’avvio di manovra del Palermo, che raramente è riuscito a innescare gli attaccanti. Soltanto Saric ha creato per Elia che ha mancato la deviazione decisiva. Ma è stato un lampo perché il Palermo non ha mai centrato la porta.
Goleada La Ternana invece, una volta in vantaggio, ha trovato gli spazi che hanno esaltato Palumbo e Partipilo ma anche Moro e Pettinari. Proprio il capitano ha messo il sigillo con una rasoiata dal limite prima di concedersi alla standing ovation di un Liberati euforico. Quell’euforia che Lucarelli alla fine ha chiesto di contenere «perché la squadra sta crescendo, gioca bene, ma siamo soltanto all’ottava giornata. Fa piacere vivere questi momenti, essere nelle zone nobili della classifica, però non dobbiamo esaltarci. La B è un campionato maledetto che può cambiare gli scenari da una settimana all’altra». Però anche lui si è concesso l’esultanza in campo al gol di Moro (primo in B) dopo fuga solitaria. In fin dei conti il momento è troppo bello per non goderselo.