Un mezzo sorriso per Mignani, ma la strada è ancora lunga
Comincia con un mezzo sorriso l’esperienza di Mignani sulla panchina del Palermo. Con lo stato di forma di questa Sampdoria, guadagnare punti non era semplice ma era d’obbligo. Le sconfitta di Pisa, e quelle precedenti, non hanno spento l’entusiasmo della tifoseria rosanero. Adesso, però. inizia un periodo ancor più difficile e soprattutto cruciale, bisognerà lavorare per curare tutte le ferite e le lacune.
BRUNORI-MANCUSO: LA DOPPIA PUNTA HA GIA’ CONVINTO
Mignani è arrivato da pochissimi giorni a Palermo, ma già con la Sampdoria ha cercato di mischiare le carte in gioco. La scelta del doppio centravanti è già un grande indizio di come il tecnico, con la possibilità di preparare le prossime partite da inizio settimana, indirizzerà i rosanero. L’addio, parziale, della costruzione dal basso, ha lasciato spesso spazio a lanci lunghi alla ricerca dei due centravanti: mossa che ha pagato e messo in difficoltà la difesa blucerchiata
Anche il ruolo di Di Francesco non è stata una mossa per nulla scontata. Il classe 1994 è sembrato particolarmente ispirato e in grado di spezzare gli equilibri, inserendosi spesso tra le linee. D’altronde, però, non è mai stata la capacità di far gol il primo problema da risolvere per i rosanero: a differenza della difesa. Anche lì, Mignani, ha provato a cambiare qualcosa, ma le difficoltà sono rimaste e il nuovo tecnico dovrà urgentemente trovare una soluzione.
La prima rete subita è frutto di una grave disattenzione, non tra due difensori, ma di una situazione approcciata in maniera maldestra dal “tridente” Stulac, Brunori con un Pigliacelli colpevole che doveva e poteva fare di più. Anche nella seconda rete subita, un destro da fuori area di Darboe, probabilmente Pigliacelli avrebbe potuto fare qualcosa di più.
Il ritorno di Lucioni, che salterà la prossima contro il Cosenza per diffida, non è passato inosservato. La sua esperienza è una caratteristica che è a mancata e da cui i rosanero non possono privarsi, ma gli altri due gol subiti rappresentano una lacuna troppo importante.
Perfino a centrocampo, seppur con scelte costrette, Mignani ha provato cambiare qualcosa. Soprattutto sulla fascia destra il numero 10 Di Mariano è salito in cattedra. Corsa, palloni recuperati, cross in area e un super gol sfiorato di sinistro: una prestazione rincuorante e che lo colloca tra i migliori dei suoi. Per una fascia destra incisiva, dal lato diametralmente opposto, Lund non riesce ad influire. Poca spinta e poca personalità, che palesano uno squilibrio tra le fasce non indifferente.
Il Palermo ha mostrato, dunque, carattere e voglia di reagire: letale davanti, compatto tra i vari reparti. La Samp era un “test” più che utile per comprendere soprattutto lo stato emotivo e mentale dei rosanero. Mignani può ritenersi soddisfatto, ma la strada verso il cambio rotta definitivo è ancora lunga.