L’aula della Camera ha approvato con 145 voti a favore il decreto sulla scuola, su cui il governo ha incassato la fiducia giovedì. I contrari sono stati 122, i voti a favore 245. Hanno votato a favore le forze di maggioranza, hanno votato contro le opposizioni. Il via libera arriva dopo circa due giorni di seduta `fiume´. Le dichiarazioni di voto sono terminate nella notte: i deputati di Lega e Fratelli d’Italia si sono iscritti in massa per parlare in dichiarazione di voto, proprio per allungare i tempi. Postando la diretta dei lavori su Facebook, il segretario della Lega Matteo Salvini ha ribadito che i deputati erano «impegnati in aula da due giorni consecutivi per smascherare un governo imbarazzante e un ministro disastroso nella gestione della ripartenza delle scuole italiane». Ma il governo non si è tirato indietro. «Ho passato le ultime 72 ore quasi ininterrottamente alla Camera dei Deputati (…) Ho ritenuto che fosse importante esserci il più possibile, per rispetto di questa Istituzione di cui mi onoro di far parte da 7 anni e del lavoro prezioso che qui si fa e che spesso non è così conosciuto. Il Governo deve sapere ascoltare anche le opposizioni, soprattutto in un momento complicato come questo. #DecretoScuola», ha scritto Anna Ascani, viceministra dell’Istruzione, su Fb.
Lo sciopero
E quello sul decreto non è l’unico fronte caldo per la scuola. I sindacati, dopo l’incontro dell’altra sera a palazzo Chigi, sono pronti a protestare lunedì in tutta Italia per chiedere al governo e al ministero dell’Istruzione di garantire la ripartenza del nuovo anno scolastico in presenza e in sicurezza. Entro la prossima settimana sono attese le linee guida definitive.