Convocato per questa sera alle 21 il consiglio dei ministri per l’adozione delle nuove misure anti-Covid che entreranno in vigore dopo il 6 gennaio, e fino al 15. Il cdm dovrebbe approvare un decreto con le nuove limitazioni allo spostamento delle persone. Una zona gialla ‘rafforzata’ nei giorni feriali – con il divieto di spostamento tra le regioni e la conferma della regola che prevede la possibilità di spostarsi verso un’altra abitazione nella regione per massimo due persone – e una zona arancione nel fine settimana. E’ questa l’impostazione del nuovo decreto. Il testo prevede anche l’abbassamento della soglia dell’Rt che fa scattare il posizionamento nelle diverse fasce e che sarà in vigore da lunedì 11: con Rt ad 1 si andrà in zona arancione e con l’Rt a 1,25 in zona rossa. Il provvedimento sarà accompagnato poi da un’ordinanza del ministero della Salute.
Boccia: “Inasprimento soglie”
Il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, a La vita in diretta su Rai 1, ha confermato “l’inasprimento delle soglie”. “Gli interventi fatti a Natale, ha spiegato, “hanno evitato che ci fosse in Italia il liberi tutti”. La revisione della soglia del Rt (con 1 in zona arancione e con 1,25 in zona rossa, ndr) “è stata condivisa da tutte le Regioni – ha dichiarato il ministro – perché tutti condividiamo la necessità di far scattare immediatamente le misure più restrittive quando si va oltre l’1”. “La certezza è che le zone non cambiano – ha poi ancora sottolineato Boccia – restano l’arancione, il giallo e il rosso. Fino al 15 gennaio ci sono queste misure. Tutte le valutazioni, compresa questa sulle aree bianche, sono sul tavolo, la prospettiva deve essere quella ma non certamente stasera. Tutti vorremmo tornare bianchi, ne discuteremo al momento opportuno”.
“Il 7 gennaio ripartenza scuole”
“Ci sarà la ripartenza” delle scuole “il 7 gennaio: questa sera ci sarà il provvedimento proposto dal ministro Speranza” ha poi ribadito Boccia. “Chi sposta in avanti l’apertura delle scuole allora deve spostare anche la riapertura delle altre attività” ha poi replicato alle Regioni che avevano annunciato la volontà di posticipare l’apertura della scuola. “Se si sposta l’apertura delle scuole a fine gennaio – ha aggiunto – e si mantiene l’apertura dello sci il 18 gennaio c’è qualcosa che non va”.
Governo al lavoro sull’emergenza Covid
Tutta Italia il prossimo weekend (quello del 9 e 10 gennaio) potrebbe essere arancione: sembra essere questa infatti l’ipotesi più probabile per cercare di rallentare la circolazione del coronavirus, ancora troppo elevata. Si discute però se adottare la linea dura dell’esecutivo, che vorrebbe tutto il Paese in zona rossa, sostenuta in primis dal ministro della Salute Roberto Speranza. Si lavora per chiudere a breve l’ordinanza ponte del ministro Speranza, in vigore fino al 15 gennaio, data di scadenza dell’ultimo Dpcm. Oggi l’esecutivo intende fare un’ordinanza a validità immediata con misure comuni a tutta Italia e che sarà in vigore fino a metà gennaio, quando le varie disposizioni entreranno in un nuovo Dpcm da far scattare quando scadrà quello precedente, del 3 dicembre.
Il Cts verso revisione criteri fasce a rischio
Il comitato tecnico scientifico intanto va verso una revisione dei criteri decisivi per determinare le fasce di rischio. L’idea è di rivedere soprattutto l’incidenza dell’Rt. Oggi la zona arancione parte da 1,25, quella rossa da 1,5: dovrebbero diventare rispettivamente 1 e 1,25. Venerdì saranno decise le nuove fasce di rischio – con il coinvolgimento di Cts, cabina di regia, Regioni. Così, se passeranno le modifiche al sistema di monitoraggio, da lunedì 11, alcune regioni cambieranno colore: Emilia Romagna, Friuli, Marche, Puglia, Sicilia e Lombardia rischiano l’arancione e Basilicata, Calabria, Liguria e Veneto potrebbero entrare in zona rossa.