L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulle nuove norme approvate dalla Fifa.
Dalle parole ai fatti: la Fifa dà un taglio ai prestiti. Ieri, con l’adozione del Consiglio (alla prima riunione in presenza dall’inizio della pandemia, ma con diversi membri collegati da remoto causa emergenza Covid), sono diventate ufficiali le norme che entreranno in vigore a partite dalla stagione 2022-23 e disciplineranno il meccanismo dei trasferimenti temporanei tra i club per tutelare lo sviluppo delle giovani leve e promuovere l’equilibrio competitivo tra le squadre. Una rivoluzione che la Fifa aveva pensato nel 2019 e già programmato per il 2020, ma che è poi slittata per effetto della pandemia: in un momento duro per il calcio sarebbe stata un’ulteriore complicanza per i club. Ora i tempi, invece, sono evidentemente maturi.
Limitazioni Si tratta, in sostanza, di sbarramenti sulla quantità e sull’estensione dei prestiti per i club professionistici. Innanzitutto spariranno gli accordi biennali: il trasferimento a titolo temporaneo dovrà avere una durata minima (tra una finestra e l’altra di calciomercato) e massima (un anno). Non saranno ammessi, poi, i cosiddetti sub-prestiti: l’acquisto, cioé, a titolo temporaneo di un calciatore già “parcheggiato” da un primo a un secondo club da parte di una terza squadra. Ogni società potrà prestare o farsi prestare un massimo di tre giocatori alla o dalla stessa squadra. Infine, la norma che può più di tutte complicare i piani di qualche club abituato ogni estate a movimentare il mercato dei prestiti: la limitazione al numero totale di calciatori in prestito in rosa e al numero totale di giocatori di proprietà prestati ad altre squadre. Si comincerà dal tetto di otto per la stagione 2022-23, poi si passerà a sette nel 2023-24 per scendere in maniera permanente a sei dal 2024-25 in poi.
Le eccezioni Tali limitazioni, però, non si applicheranno ai calciatori di età pari o inferiore ai 21 anni, così come a quelli formati nel club. Facciamo degli esempi concreti: il Milan potrà cedere Tommaso Pobega in prestito anche nella prossima stagione senza occupare una delle otto caselle riservate, avendo l’attuale centrocampista del Torino militato per ben cinque anni nel settore giovanile rossonero; caso diverso da quello di Marco Carnesecchi, portiere di proprietà dell’Atalanta anche se “parcheggiato” momentaneamente alla Cremonese, ma che nel vivaio nerazzurro ha giocato solo per due stagioni e che quindi, dovesse essere ceduto di nuovo in prestito, andrebbe a occupare uno degli otto posti previsti dalla nuova normativa della Fifa.