Oggi a Nyon la Uefa presenterà la nuova riforma. Come riportato da “Il Corriere dello Sport” dovrebbe sparire l’obbligo del pareggio di bilancio e per farlo sarà necessario aprire, o meglio riaprire, ai contributi.
Gli azionisti di controllo potranno immettere capitali freschi nel club per riequilibrare i conti. L’altra novità, ma qui il percorso pare piuttosto accidentato, è l’introduzione di un tetto salariale tra il 65 e il 70 per cento dei ricavi. Il salary cap può passare solo con due condizioni vincolanti: deve riguardare il monte ingaggi complessivo del club (non i singoli) e deve essere uniforme, in vigore in tutti i Paesi, per non creare disparità.
Da decidere anche le punizioni in caso di infrazione del Fair play finanziario. Le multe sono lo strumento più scontato. Gli azionisti potranno sforare i nuovi parametri sugli ingaggi ma dovranno pagare una luxury tax a favore del sistema. Una scelta che non può essere un deterrente, soprattutto per club ricchi e con una capacità di spesa quasi illimitata.