Michele Uva è il dirigente sportivo che ha portato la sostenibilità nel calcio europeo, si è espresso ai microfoni di Calcio e Finanza per parlare a margine dell’evento di Francoforte in cui sono stati presentati i risultati raggiunti negli ultimi Campionati Europei in termini di sostenibilità.
«Sono stati tre anni fatti di lavoro in cui le tre dimensioni della sostenibilità si sono perfettamente integrate. Non siamo partiti da zero, la matrice ESG che abbiamo utilizzato arriva dall’esperienza operativa di tre anni sugli altri eventi UEFA. Abbiamo testato oltre 450 azioni di sostenibilità ogni anno, una sorta di allenamento prima di giocare la grande partita. Un percorso entusiasmante condiviso con tutti i colleghi UEFA che hanno partecipato all’organizzazione del terzo evento sportivo al mondo per dimensioni. Ora continueremo a sviluppare la matrice a tutti i livelli UEFA ma la sfida è quella di farla applicare anche a livello di federazioni nazionali, leghe e club. Collaboriamo con FIFA, così come con altre organizzazioni sportive e istituzioni globali perché è giusto mettere insieme le idee, le buone pratiche, le risorse. Cerchiamo di essere di ispirazione per gli altri e dagli altri cerchiamo ispirazione, soprattutto dai nostri partner commerciali che stanno accelerando su tutti i temi, anche perché sollecitati dalle nuove direttive europee ed internazionali. È un percorso affascinante e di pura responsabilità perché l’impatto che riusciamo ad avere con le nostre idee su miliardi di tifosi nel mondo è enorme. Questo è il senso del nostro lavoro».