Claudio Gavillucci, il primo arbitro ad fermato una partita di Serie A per cori razzisti (Sampdoria-Napoli nel 2018) dagli spalti. Il fischietto ha parlato a Radio Punto su quanto accaduto durante un’altra partita dei campani, quella contro l’Udinese di lunedì scorso: «I cori in Udinese-Napoli? La partita andava fermata, il regolamento parla chiaro.
Non avevo visto la gara – ha affermato – e la prima cosa che sono andato a controllare quando me l’hanno detto se i cori erano udibili, chiaramente.
Possiamo dire che Manganiello non abbia rispettato il regolamento? Il regolamento parla chiaro, l’arbitro deve far fare l’annuncio e può interrompere momentaneamente la gara, poi un eventuale interruzione definitiva spettava alle forze dell’ordine.
Dopo la mia interruzione di quella gara, se non sbaglio anche Rocchi interruppe la partita Roma-Napoli. Purtroppo, ci sono state anche altre occasioni e non capisco perché lunedì sera Manganiello non abbia interrotto momentaneamente la partita. Il razzismo e la discriminazione razziale c’entra poco con la situazione dell’AIA.
Gli arbitri non sono razzisti, ma mi piacerebbe che una mancata interruzione di una partita per cori razziali da parte dell’arbitro fosse ritenuta più grave dell’ errore per un mancato rigore».