Stando a quanto riporta l’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” i giocatori dell’Udinese rischierebbero la squalifica per aver avuto un confronto con i tifosi dopo il match perso contro la Roma. Ecco quanto si legge: “Nel finale di Udinese-Roma i “Ragazzi della Nord” se l’ha son presa con i bianconeri che erano andati sotto la Curva per salutarli, soprattutto per scusarsi per l’ennesima sconfitta. Ma gli ultra hanno reagito in malo modo. Hanno insultato i giocatori per poi invitarli ad “andare a lavorare”. Danilo, ha reagito d’istinto, facendo un gestaccio ad un tifoso. Apriti cielo, il brasiliano è stato preso di mira dalla Curva, un paio di fan hanno cercato di entrare in campo, ma il pronto intervento di Di Natale e delle forze dell’ordine hanno riportato un po’ di ordine. Ma la contestazione è proseguita anche quando tutti i bianconeri sono rientrati negli spogliatoi. Poi gli ultra, oltre duecento, hanno atteso la squadra nel sotto passo che conduce agli spogliatoi, sono volate parole grosse, ma di importante non è successo nulla. CONSEGUENZE. Certo è che i bianconeri rischiano dall’ammenda con diffida a una o più giornate di squalifica avendo contravvenuto all’articolo 12, comma 8 del Codice di Giustizia Sportiva che vieta ai calciatori di recarsi sotto la curva e parlare con i tifosi. Possibile che non sia il giudice sportivo, Tosel, a decidere domani, ma che la vicenda meriti un’approfondimento da parte della Procura federale (che ieri ha già aperto un fascicolo sul caso). Ma la società è tranquilla. Per il ds Cristiano Giaretta non è successo nulla di cui temere. «Conosco la normativa, in particolare l’articolo 12 – ha detto -. I nostri atleti si sono recati sotto la curva solamente per salutare i tifosi anche se poi sono stati contestati. E’ vero, c’è stato quell’episodio che ha visto protagonista Danilo a cui è scappato un gestaccio di cui si è già pentito; ma non è successo alcun episodio che violi l’articolo 12. Per cui sono abbastanza tranquillo, non ci dovrebbe essere alcuna conseguenza a carico dei nostri giocatori. Diverso sarebbe stato se di fronte alla pressione dei fan si fossero tolti la maglia come successo qualche anno fa a Genova»”.