Raid russi hanno colpito nella notte l’area di Leopoli, città ucraina situata vicino al confine con la Polonia. Le sirene di allarme sono suonate in quasi tutte le province dell’Ucraina, chiamando i residenti a cercare riparo dai raid aerei all’indomani di un nuovo tentativo di dialogo tra Kiev e Mosca. Secondo quanto riporta il Kyiv Independent, l’allerta è scattata – tra le altre zone – nella capitale e a Dnipro. Stando alla stessa testata, forti esplosioni sono state registrate anche a Kherson, nel Sud del Paese.
Brent Renaud, un giornalista freelance americano, che era solito lavorare per il New York Times, sarebbe stato ucciso e un suo collega ferito al ponte di Irpin, nei sobborghi di Kiev, dalle forze armate russe. A renderlo noto sono le forze di sicurezza ucraine. I due stavano filmando i profughi in fuga quando sono stati sorpresi da colpi di arma da fuoco a un checkpoint. Renaud è stato colpito al collo ed è morto all’istante mentre il collega è stato trasferito in ospedale e operato. In un video sui social si può ascoltare la versione del giornalista ferito che racconta di come Renaud sia stato colpito al collo dai proiettili: «Stavamo filmando i profughi in fuga».
La Russia subirà «gravi conseguenze» per quanto sta facendo: lo ha detto il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jack Sullivan, intervistato dalla Cnn subito dopo la diffusione della notizia di un video operatore americano ucciso in Ucraina. Intervistato anche dalla Cbs, Sullivan ha affermato di non avere ancora conferme ufficiali sulla morte del giornalista Brent Renaud: «Sarebbe uno shock enorme e terribile», ha detto, spiegando che la Casa Bianca sta seguendo gli sviluppi della vicenda. «Se il fatto sarà confermato – ha scandito – la risposta sarà adeguata».