Andriy Shevchenko, nuovo presidente della Federcalcio ucraina, non ha perso tempo per rivoluzionare il calcio nel suo paese nativo. L’ex bomber del Milan, come riporta The Athletic, ha introdotto l’utilizzo della macchina della verità sugli arbitri.
A spiegare le motivazioni di questo metodo, utilizzato solitamente dalla polizia per gli interrogatori, è lo stesso Shevchenko con le seguenti parole: «Vediamo il poligrafo come un’opportunità per ottenere maggiori informazioni e capire con quali arbitri possiamo davvero lavorare. Stiamo iniziando questo processo da zero».
Sulla scelta è però anche intervenuto Volodymyr Sharan, ex allenatore anche della nazionale: «Penso che sia un vero e proprio tentativo di controllo, è un metodo eccessivo. Il fattore umano ci sarà sempre così come gli errori, ma per questo c’è già il Var. Non abbiamo bisogno del poligrafo». Ci sono anche pareri parecchio positivi, come quello dell’ex arbitro Myroslav Stupar: «Credo che possa rendere l’arbitraggio più equo. In alcune partite ci sono polemiche tra gli arbitri i rappresentanti dei club. Il poligrafo è una garanzia in più, può aiutare a far crescere la fiducia».
Alla base della scelta dell’ex attaccante, c’è il tentativo di eliminare definitivamente il problema della corruzione nel calcio ucraino. Nel corso degli anni ci sono stati infatti diversi scandali che hanno colpito la Federcalcio, con arbitri accusati di aver indirizzato partite e campionati dietro al pagamento di un compenso. Come funzionerà? Agli arbitri, tramite la macchina della verità, vengono misurati i cambiamenti della pressione sanguigna, la frequenza respiratoria ed il sudore per determinare se stiano o meno mentendo.