“È la fine di un’era, è l’uscita dal calcio di Maurizio Zamparini. Si dimette da presidente del Palermo dopo quasi quindici anni: nell’estate del 2012 aveva rilevato il club rosanero da Franco Sensi, adesso ha un accordo per la cessione ad un fondo anglo-americano dietro al quale dovrebbero esserci imprenditori statunitensi di origini italiane. I nomi restano topsecret perché c’è un patto di riservatezza, anche se ieri Zamparini è uscito allo scoperto – dopo tante indiscrezioni – con un comunicato attraverso il quale fa chiarezza sulla situazione e annuncia le dimissioni da presidente del Palermo. “Entro quindici giorni verrà nominato il nuovo presidente – si legge nella nota – che verrà presentato a Palermo in conferenza stampa. Il nuovo presidente è membro e rappresentante di un fondo angloamericano che si è contrattualmente impegnato a investire nei progetti del Gruppo Zamparini con priorità iniziale negli investimenti del Palermo e negli impianti sportivi da realizzare a Palermo, ovvero lo stadio ed il centro sportivo. Obiettivo degli investitori sarà riportare il club nella posizione che la città merita, quella europea, con un programma di 3-5 anni”. Quanto è bastato per fare scatenare il tam tam in una città che da tempo si aspettava una notizia del genere, ma non così presto. Zamparini aveva detto che sarebbe uscito di scena a fine marzo, invece ha deciso di accelerare. Una tempistica che sorprende ma che non stupisce: in pieno stile Zamparini. Uomo dalle mille risorse e dal modo di agire sempre al di sopra delle righe. Capace di contraddire tutti, persino se stesso. Zamparini a Palermo s’è regalato undici anni di grande calcio con una promozione storica in A, qualificazioni in Europa in serie, una Champions sfiorata, cinque campioni del mondo e una sfilza di assi che brillano ancora in giro per l’Europa, ma anche quattro stagioni di passione. Ovvero quelle che vanno dall’ultima retrocessione allo sciagurato campionato di quest’anno. Adesso esce di scena, anche se ci vorrà ancora qualche mese per ufficializzare tutto. Gli impegni contrattuali ci sono, nessuno si può tirare indietro a meno di pagare pesantissime penali. Il fondo anglo-inglese si prenderà progressivamente il Palermo, in un paio di mesi acquisirà il 70-80 per cento delle quote, entro giugno avrà in mano l’intero pacchetto di maggioranza. In più entrerà nella galassia del gruppo Zamparini, immettendo denaro fresco nelle attività più remunerative (turismo e agricoltura). A Palermo bisognerà ricominciare daccapo, perché adesso ci sono solo macerie: la squadra sia in A che in B va rifatta, per stadio e centro sportivo (al centro dei programmi americani) bisogna cominciare l’iter burocratico. Non è semplice, resta solo da capire come e quanto si vuole davvero investire in questo Palermo. E in attesa di conoscere i nuovi proprietari, Zamparini ieri non ha voluto salutare la città. «Non ho intenzione di farlo, sono rimasto due anni a prendere insulti e non li merito nemmeno se il Palermo dovesse retrocedere. Non ho mai chiesto nulla alla città, ho solo dato», le prime amare parole di Zamparini da ex presidente.”. Questo quanto si legge su “Tuttosport”.