Tuttosport: “Via Crucis Palermo”

“Meglio parlare con i gol che cinguettare sui social network. Questo è l’Icardi che serve all’Inter nella rincorsa – un Tourmalet visto quanto pedala la Roma – al terzo posto. Ieri Maurito, sotto gli occhioni a cuoricino della moglie Wanda, ha timbrato il 12° gol in campionato, il quarto nelle ultime sei giornate nonché il terzo in carriera al Palermo. Con sentiti ringraziamenti a Palacio ma pure con un pezzo di bravura per bruciare sul tempo Gonzalez. Tanto poco è bastato per dare un colpo di spugna al veleno sparso in settimana dove Icardi aveva risposto per le rime alle critiche mosse alla squadra (pure dai dirigenti) circa la mancanza di attributi allo Stadium. Tutto archiviato anche grazie alla seconda meraviglia della serata dell’argentino, arrivata a inizio secondo tempo quando l’Inter, dopo aver subìto il 2-1 di Vazquez, ha inspiegabilmente arretrato il baricentro: a far sì che la partita non si trasformasse nell’ennesimo psicodramma nerazzurro, ha provveduto proprio il capitano che ha confezionato il cross del terzo gol della serata a Perisic con un movimento a elastico per uscire dal fuorigioco da far vedere nelle scuole calcio. «Abbiamo fatto una grande partita, ora pensiamo alla prossima gara col Bologna (quando in tribuna tornerà Erick Thohir, ndr) e non a quella contro la Roma fra due settimane – le parole di Icardi -. Non credo sia nata una nuova Inter, sapevamo da inizio stagione cosa potevamo fare, poi siamo calati ed è colpa nostra, ma questa è la squadra che si deve vedere sempre in campo. Il mio messaggio sui social? Era rivolto a tutti, era una risposta alla gente che dice di “tirare fuori i…”. E ripeto: io voglio fare grandi cose qua e restare qua. Ho scritto quel messaggio perché la squadra merita quello che abbiamo fatto nel girone d’andata, ora dobbiamo tornare a quei livelli: siamo 23-24 giocatori, abbiamo tutti qualità e si è visto pure nel girone d’andata quando cambiavamo spesso formazione». Ok, il sistema è giusto La gara col Palermo ha altresì certificato come il 4-2-3-1 sia il sistema più funzionale e redditizio per un’Inter che acquista in pericolosità quanto perde in compattezza come provano i tre gol fatti (finora, in casa, la squadra aveva servito un poker al Frosinone e un tris alla Samp) e le tante occasioni create. Un sistema che, finalmente, esalta le qualità di Perisic – pure ieri tra i migliori della compagnia – e che dà a Palacio e Ljajic l’opportunità di esprimere al meglio la loro classe. A proposito ieri l’ex romanista è tornato al gol (in campionato non segnava dal 5 dicembre) e non ha apprezzato il cambio con Brozovic: segno comunque di carattere. Non è dato a sapersi se l’ennesima rivoluzione attuata da Roberto Mancini in questa contorta stagione sia quella definitiva (anche se c’è da augurarselo) né se basterà per riuscire a riacciuffare la Roma (a tal proposito sarà fondamentale lo scontro diretto del 19 marzo all’Olimpico), fatto sta che ieri l’allenatore era visibilmente soddisfatto: «Abbiamo fatto due partite buone e dobbiamo continuare, la speranza è che la vittoria sulla Juve ci abbia dato qualcosa in più. Se saremo bravi a confermare quanto di buono fatto nelle ultime partite possiamo avere delle chance per arrivare al terzo posto. Il problema è che nelle prime 18 partite avevamo fatto troppo, creando delle illusioni enormi. Il black out dopo il gol di Vazquez? Abbiamo commesso un’ingenuità che ha riaperto una partita che era saldamente nelle nostre mani e in questo dobbiamo migliorare». Postilla con una tirata d’orecchie a Ljajic: «Attraversa dei momenti, quando non gioca, in cui non si allena seriamente. Uno con le sue qualità dovrebbe sempre essere decisivo. Adem deve capire che può fare qualsiasi cosa ma la sua concentrazione deve essere totale in partita ma pure in tutti gli allenamenti, ogni tanto la sua testa non funziona». E il Palermo? Ci ha provato ma ha confermato di avere una difesa di burro (con i tre di ieri sono 50 i gol incassati in campionato). Ora il Frosinone è a un punto: viste queste premesse, il finale di stagione rischia di diventare una via crucis“. Questa l’analisi di Inter-Palermo 3-1, fatta dall’odierna edizione del quotidiano sportivo “Tuttosport”.