L’edizione odierna di Tuttosport si sofferma sul futuro dei rosanero, in mano al City Group dopo il closing avvenuto ieri.
Un giorno da ricordare, pro[1]prio come il 29 maggio del 2004 o il 12 giugno scorso. Diciotto anni fa il Palermo veniva promosso in Serie A dopo una vita, il mese scorso il club rosanero si riprendeva quella B che aveva perso dopo la mancata iscrizione nel 2019. Il primo luglio del 2002 entra di diritto nella storia del Palermo perché la proprietà passa dall’imprenditore locale che l’aveva fatto rinascere – Dario Mirri – al City Football Group dello sceicco Mansour. Una svolta epocale che segna l’ingresso di un gruppo arabo nel calcio italiano e che fa sognare i tifosi del Palermo.
La trattativa era chiusa da tempo, ieri in uno studio notarile di Milano, con la regia della banca Lazard che da mesi era incaricata di trovare acquirenti, sono state apposte le firme sul passaggio di proprietà. Mansour si è preso l’80% delle quote con un esborso di 13 milioni di euro, il resto rimane nelle mani di Mirri (che sarà ancora presidente) e degli Amici rosanero (una sorta di azionariato popolare con lo 0,2%). Comunicati ufficiali non ce ne sono, ma lunedì ci sarà una conferenza stampa in cui verrà annunciato il nuovo assetto societario. E da quanto trapela a Palermo ci saranno gli stati generali del gruppo di Mansour con in testa Ferran Soriano, che è il Ceo della holding anglo-araba. Accanto a lui, Giovanni Gardini (futuro ad del club rosanero), l’avvocato Roberto Galassi che è nel Cda del City Football Group e Michele Centenaro che è segretario generale dell’Eca e che ha svolto un ruolo di primo piano nella trattativa fra Mirri e la nuova proprietà.
Bisognerà, dunque, aspettare ancora 48 ore per lo sbarco ufficiale, poi lunedì mattina verranno tolti i veli all’operazione e si capiranno le strategie del nuovo gruppo. Il Palermo è l’undicesima squadra della galassia di Mansour ed è anche la pizza più grande e più calda. Se l’affare è andato in porto è anche per lo spettacolo che la città ha saputo offrire nei playoff, con il “Barbera” sempre sold-out nelle quattro partite giocate in casa che hanno poi regalato la Serie B. A Palermo, ovviamente, si sogna da settimane, adesso i tifosi aspettano di capire come la nuova proprietà intende affrontare il prossimo campionato di B e quali sono i progetti a lungo termine.
Nel calderone dovrebbero esserci la costruzione del centro sportivo a Torretta (un comune alle porte del Palermitano) e la ristrutturazione dello stadio “Barbera”, di cui i vertici del City probabilmente parleranno sempre lunedì con il nuovo sindaco Roberto Lagalla. «L’auspicio, da sindaco e da tifoso del Palermo, è che la nuova proprietà possa migliorare i risultati sportivi fin qui ottenuti rendendo maggiormente orgogliosi della propria squadra la tifoseria – scrive in una nota Lagalla -. L’amministrazione comunale sarà sempre disponibile a instaurare un dialogo sempre aperto con la nuova società».
Le questioni sul tavolo mancano dunque, ed è sicuro che saranno subito affrontate dagli uomini di Mansour che non stanno perdendo tempo nemmeno sul mercato. Il 10 luglio il Palermo inizierà il ritiro, ma la squadra è largamente incompleta, visto che sette degli “eroi” dell’ultima promozione erano in scadenza e qualcun altro è già andato via per fine prestito. Fra questi il capocannoniere Brunori, che è stato al centro dell’incontro fra il ds Renzo Castagnini, il tecnico Silvio Baldini e Luciano Zavagno, scouting del City, che si sta muovendo per individuare i profili giusti in orbita City. Il ritorno del bomber è una priorità e da giorni si sono intensificati i contatti con la Juventus che è proprietaria del cartellino dell’italo-brasiliano. Si lavora per una cessione a titolo definitivo e chissà che lunedì la nuova proprietà non si presenti già con un regalo per i tifosi.