“Sinisa Mihajlovic ha investito più del tempo del solito, per preparare la gara di questa sera a Palermo. Anche se privata dei nazionali, la rosa granata è potuta rimanere a disposizione del tecnico serbo per un paio di settimane. Il Palermo è stato quindi radiografato, sezionato, analizzato in ogni minimo dettaglio. Come nulla è stato lasciato al caso, sul campo della Sisport, per “creare” sul campo quegli spazi nei quali infilarsi per fare male alla squadra di Roberto De Zerbi (primo incrocio assoluto tra gli ex tecnici di Milan e Foggia). Mille pericoli Premessa doverosa, visto che senza la fatica dell’allenamento e lo studio dell’avversario anche le migliori intenzioni finiscono per naufragare, tutta via non sarà solo in virtù della tattica e del valore tecnico del Torino – quest’ultimo superiore a quello dei rosanero -, che i granata potranno vincere a Palermo. Continuando, nel caso, a scalare posizioni in una classifica che da bella, dopo le vittorie contro Roma e Fiorentina potrà diventare splendida. Anche in virtù di una serie di risultati che possono lanciare in orbita il Torino. No, sovrano rispetto a ogni altra considerazione sarà l’atteggiamento che i granata metteranno in campo. «Più che la tattica mi interessa vedere quel cuore, quella fame e quello spirito di sacrificio che ci hanno fatto vincere in casa – introduce Mihajlovic -. Questa squadra può ambire a una qualificazione in Europa anche da quest’anno, ma affinché ciò avvenga serviranno una serie di vittorie pure in trasferta». A leggere i numeri sembrerebbe l’occasione migliore per schiodarsi dall’unico punticino ottenuto fin qui lontano dal Grande Torino (nella svolta mentale di Pescara, 0-0 in 9 contro 11): i siciliani non solo non hanno ancora fatto punti davanti ai propri tifosi, ma nemmeno segnato lo straccio di un gol. «Da quando è arrivato De Zerbi il Palermo è cresciuto – continua il tecnico del Toro -. Avranno voglia di rivalsa, visto che in casa non hanno segnato né fatto punti. In più per loro sarà la millesima gara giocata in Serie A, non una partita qualunque. La squadra e organizzata, gioca bene e ti viene pure a pressare. In più hanno qualche individualità di tutto rispetto: da Nestorovski (quello del gol all’Italia, ndr), che qui era poco conosciuto ma che in Macedonia segnava più di 20 gol l’anno, a Diamanti che mi è sempre piaciuto anche perché, tra i calciatori ancora in attività, è quello che più mi assomiglia per modo di calciare. E poi c’è Posavec (classe ‘96, ndr), il portiere: dopo una fase di ambientamento sta dimostrando tutto il suo valore. Tutto, comunque, dipenderà da noi: il rendimento fuori casa va per forza migliorato, e a Palermo non potremo che andare con l’obiettivo di centrare i tre punti». Diamanti-Nestorovski saranno due osservati speciali, tra i rosanero. Mihajlovic – per quanto in ottima compagnia -, mai li cambierebbe però con i tre tenori del suo attacco: Iago-Belotti-Ljajic in rigoroso ordine di comparsa sul campo (da destra a sinistra). «Ora nel reparto offensivo ho finalmente tutti a disposizione – gongola l’allenatore serbo -. Questo ci permetterà di cambiare passo durante la gara, soluzione che in alcune prove recenti non abbiamo potuto adottare. Bene aggiungere che per quanto sia contento del rientro dall’inizio di Ljajic, Boyé che lo ha sostituito è stato ugualmente molto bravo. E poi è in un buon momento di forma Iago, mentre per completare la panoramica sull’attacco Maxi Lopez sta riacquisendo la forma e Martinez, quando chiamato in causa, ha fatto abbastanza bene». Dentro le stelle Ljajic a Palermo sarà riproposto dal 1’, come da subito saranno ovviamente buttati nella mischia Joe Hart e Andrea Belotti: «Spero giochino bene come hanno fatto in Nazionale», il ponte steso da Mihajlovic tra le prove del portiere e della punta con Inghilterra e Italia e quella che attende il Toro al Barbera.”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna di “Tuttosport”.