“In vista di gennaio la dirigenza granata è attenta a eventuali occasioni che si dovessero presentare per il reparto difensivo, lavora per un ingresso a centrocampo, ma è soprattutto per rinforzare l’attacco che, come si scrive da tempo, concentra le attenzioni. Dietro Belotti, se ne è avuta ampia conferma a Crotone come in casa contro la Roma e a Firenze, c’è ben poco. Sadiq non ha saputo cogliere le chance che gli sono state offerte, e nelle ultime settimane non è più nemmeno tenuto in considerazione da Sinisa Mihajlovic che, a partire dalla prova con l’Inter, non lo ha più convocato. Oltre al nigeriano che tra poco più di un mese farà ritorno a Roma, in estate il Toro aveva preso Niang, per farlo agire all’occorrenza da punta centrale. Quando utilizzato da centravanti, si pensi al secondo tempo di Firenze, pure il franco-senegalese ha tuttavia fallito. E comunque, ora che è tornato Belotti, il suo posto torna a essere quello di attaccante esterno. Urge, quindi, una strategia di mercato che consegni a Mihajlovic un’alternativa credibile al Gallo (o che sappia anche muoversi in coppia con l’azzurro). E qui il Torino può prendere due strade, una evidentemente più lungimirante dell’altra. Da una parte Cairo e Petrachi potranno chiudere per un giocatore esperto. Profilo che nell’immediato avrebbe una sua utilità, di sicuro superiore a quella di Sadiq, ma che non consentirebbe di impostare un lavoro di medio-lungo termine. L’altra soluzione, invece, comporta una spesa superiore, ma anche la chiusura di un’operazione che potrà avere un respiro non soltanto nell’immediato. Al primo gruppo di giocatori si iscrivono Marco Borriello e Alessandro Matri. Due attaccanti con una carriera importante alle spalle, ancora con qualche gol da spendere in serie A, ma elementi che ovviamente hanno un futuro limitato, in considerazione del fatto che il centravanti della Spal ha 35 anni, e quello del Sassuolo 33. IL PUNTO D’EQUILIBRIO Differente il discorso se si guarda a Ilija Nestorovski e Diego Falcinelli. Entrambi hanno chiuso la passata stagione in doppia cifra – 10 i gol del macedone del Palermo, 13 quelli dell’ex del Crotone -, e hanno un’età per cui il loro arrivo rappresenterebbe un investimento a lungo raggio (Nestorovski ha 27 anni, Falcinelli 26). Diversa, invece, la situazione che stanno attraversando in questa annata. Il rosanero è a quota 10 gol in 13 partite e sta contribuendo da protagonista al campionato da seconda della classe (un punto di ritardo sul Bari capolista) del Palermo, in B. Falcinelli, un solo gol in neroverde, si è invece un po’ immelanconito in una squadra che, in 14 partite, ha segnato la miseria di 8 gol (tanto che, dopo il ko contro il Verona, Iachini ha preso il posto di Bucchi). I rosanero valutano Nestorovski 15 milioni, ma la cifra potrebbe scendere e parecchio, in base all’esito dell’udienza fissata per il 7 dicembre per l’istanza di fallimento del club di Zamparini chiesta dalla Procura. Per Falcinelli si parte invece da 10 milioni, ma a fronte di una offerta del Torino di circa 7, l’affare avrebbe buone chance di andare in porto. Valutato dal Toro anche il prestito con diritto, a cifre leggermente superiori. Nel gennaio 2016 il rinforzo fu Immobile che portò in dote 5 gol in mezzo campionato, mentre 11 mesi fa arrivò Iturbe (una sola rete): implicito quale sia stato l’affare migliore. Evidente anche cosa ci sarebbe da fare in tale contesto”. Questo quanto riportato da “Tuttosport”.