Tuttosport: “Tanti auguri Paulo! Dybala, che spasso di festa. Vazquez: «Scherzomane! Chiedete a Hernandez»”

L’edizione odierna di “Tuttosport” ha realizzato uno speciale dedicato a Pualo Dybala che oggi compie 23 anni. Ecco quanto si legge: “Buon compleanno, Paulo Dybala! L’attaccante juventino oggi compie 23 anni e noi di Tuttosport ci siamo uniti alla festa. Al posto della torta, un mix di aneddoti, ricordi, pensieri. Da mamma Alicia fino a capitan Buffon, passando per tanti amici, ex compagni, tifosi vip. Auguri doppi: di compleanno e pure per un ritorno in campo il più veloce possibile dopo il recente infortunio alla coscia. La mamma Le leggende argentine narrano che per i primi tre giorni di vita l’attaccante juventino non avesse un vero e proprio nome. I fratelli insistevano per chiamarlo Wilson, come il loro personaggio preferito, ma i genitori non erano convinti e così, dopo vari confronti, la sceltà ricadde su “Paulo”. Ma è un altro l’episodio che ricorda mamma Alicia: «Quando era piccolino – racconta – succedeva che se io ero a lavorare e i fratelli a scuola, Paulo rimanesse con la tata. Quando rientravo a casa domandavo alla signora come era stata la giornata e la risposta era sempre più o meno la stessa: “Paulo mi ha messo in porta tutto il giorno”. Zamparini e Iachini. Maurizio Zamparini è stato il suo primo presidente, al Palermo: «Quando arrivò a casa mia per firmare lo vidi e gli dissi: “Tu non sei Dybala, al massimo un fratello”. Sembrava un ragazzino di terza media. L’aspetto, però, inganna: Paulo era già maturo, infatti quando gli dissi di firmare mi rispose: “Presidente, prima leggo bene il contratto”. Rimarrà sempre uno dei miei amori calcistici». Iachini è stato uno dei tecnici che lo ha valorizzato maggiormente in Sicilia, prima del salto alla Juventus: «A fine allenamento – spiega l’allenatore – Dybala si fermava a provare le punizioni con Vazquez e Maresca. Gli ripetevo sempre: “Paulo, non basta segnare la prima. Il campione resta concentrato e realizza pure la seconda, la terza…”. Era determinatissimo: negli ultimi mesi inanellava certe serie…». Vazquez e Maresca Franco Vazquez, oltre che ex compagno dei tempi rosanero, è un amico vero: «Mi dispiacerà non affrontarlo nella sfida di Champions del 22 novembre, quando la Juve verrà a Siviglia. Avevamo feeling in campo e fuori… Chiedete a Abel Hernandez: era la nostra vittima preferita per gli scherzi. Una volta lo abbiamo fatto incavolare di brutto nascondendogli delle scarpe fluorescenti». Tra i grandi amici di Palermo c’è pure Enzo Maresca, ora al Verona: «La nostra serata tipica era cena di sushi a casa mia, soprattutto quando c’erano le partite di Champions». Pereyra e Buffon Alla Juventus Dybala ha diviso spesso la camera con Roberto Pereyra, in estate trasferitosi al Watford: «Il ricordo più bello? Quello più recente – spiega  L’ho “massacrato” e Paulo si è pure vergognato perché c’era Higuain che filmava tutto… Per me Paulo era il “Guacho”: mi manca molto”, auguri!». Forte il legame di Dybala pure col gruppo italiano, capitano da Buffon, che un pensiero all’argentino lo ha dedicato dalla Nazionale: «Per essere uno dei migliori bisogna avere classe, costanza e piedi buoni. Ma per essere un campione bisogna essere una persona vera. Tu hai tutte le qualità per diventare un campione, Paulo. Buon Compleanno». Messi è sempre stato l’idolo, ma tra gli attaccanti più apprezzati dalla Joya c’è anche Crespo: «Paulo – spiega l’ex bomber argentino – lo notai ai tempi dell’Instituto de Cordoba: alle qualità tecniche abbinava una personalità incredibile per un 16enne. Ero certo che si sarebbe imposto pure alla Juve». Tra i grandi ammiratori del numero 21 bianconero c’è il regista “juventinissimo” Michele Placido: «Sarà il nostro Sivori per i prossimi 10 anni. Mio figlio piccolo, Gabriele, lo adora, tanto che gli ha imitato il taglio di capelli». Feeling speciale con Eros Ramazzotti, cantante per il quale Paulo stravede: «Dybala un ragazzo e una persona eccezionale. Tanti auguri». Chiusura con Tommy, storico taxista dei giocatori della Juventus: «La prima volta ho caricato Paulo dopo tre giorni che era a Torino e, ovviamente, mi ha subito messo la firma sul taxi. Il prossimo viaggio spero che sia quello per portarlo a ritirare il pallone d’Oro»”.