Tuttosport: Stasera sfida la Juventus. “Sheikh Mansour, il magnate del calcio globale: dal Manchester City al Palermo, un impero da 1,2 trilioni di dollari”
L’edizione odierna di Tuttosport dedica ampio spazio al Manchester City e al suo tecnico Pep Guardiola, analizzando il momento delicato che sta attraversando uno dei club più forti e ambiziosi al mondo. Il City, con un organico stellare e un progetto calcistico di portata globale, è il simbolo della galassia del City Football Group, che in Italia è rappresentata dal Palermo.
Il giornale approfondisce le sfide che Guardiola e il club inglese stanno affrontando, tra un novembre difficile e un’indagine sul fair play finanziario che potrebbe portare a conseguenze significative. Sullo sfondo, si riflette sul modello innovativo del City Football Group, con il Palermo che ne rappresenta l’avamposto italiano. La piazza siciliana, da sempre calorosa e appassionata, cerca di trovare la sua dimensione all’interno di una visione globale, puntando a riportare i rosanero ai vertici del calcio nazionale.
Un pezzo che intreccia le vicende di un gigante europeo come il Manchester City con le aspirazioni di un club storico come il Palermo, mostrando come il calcio moderno sia sempre più interconness
Un impero calcistico che abbraccia quattro continenti, una famiglia reale con un patrimonio di 1,2 trilioni di dollari e una visione che punta all’eccellenza su scala planetaria. Sheikh Mansour bin Zayed Al Nahyan, 54 anni, patron del Manchester City, è il protagonista di una rivoluzione nel mondo del calcio, orchestrata attraverso il City Football Group, una holding che oggi controlla 12 club in tutto il mondo.
L’inizio della rivoluzione
Tutto ebbe inizio nel 2008, con l’acquisizione del Manchester City per 240 milioni di euro. Il club, fino a quel momento relegato a un ruolo di comprimario rispetto ai cugini dello United, ha vissuto una trasformazione epocale sotto la guida di Mansour. Con investimenti faraonici e acquisti di giocatori di livello mondiale come Agüero, De Bruyne, Haaland e tanti altri, i “Citizens” hanno conquistato 8 Premier League, 6 Coppe di Lega, 4 Community Shield, 3 FA Cup e, finalmente, la Champions League nel 2023.
Un progetto globale
Oltre al Manchester City, il City Football Group ha acquisito altre 11 squadre, tra cui Girona (Spagna), New York City (USA), Melbourne City (Australia), Bahia (Brasile) e il Palermo (Italia). Ogni club è parte di un progetto di espansione mondiale che punta a creare un modello calcistico unico e integrato. L’espansione non si ferma qui: nel mirino ci sono altre squadre in Portogallo, Sud Africa ed Ecuador.
La famiglia di Sheikh Mansour
Due mogli (Alia e Manal), sei figli (Zayed, Fatima, Mohammed, Hamdan, Latifa, Rashid) e una pletora tra fratelli e fratellastri, Mansour è figlio del grande Emiro Zayed (scomparso nel 2004), il “padre della patria” e fondatore degli Emirati Arabi Uniti, la cui figura campeggia ovunque nella nazione. Sheikh Mansour è anche cugino di Tamim bin Hamad Al Thani, emiro del Qatar e proprietario del Paris Saint-Germain, con cui condivide una rivalità calcistica in famiglia.
Il principe di Abu Dhabi vanta un patrimonio personale, distinto da quello globale della famiglia reale, stimato in circa 1 miliardo di euro, una somma destinata a crescere esponenzialmente grazie agli investimenti e alle operazioni finanziarie in diversi settori.
Sheikh Mansour è anche un grande appassionato di barche. Possiede il quinto più grande “tera-yacht” del mondo, il “Blue”, lungo 160,6 metri. Questo yacht, considerato il più lussuoso e avanzato tecnologicamente, è stato varato due anni fa ed è un omaggio al colore del Manchester City. È dotato di due piattaforme per l’atterraggio di elicotteri, piscine, beach club interni e 64 cabine-suite con arredi sfarzosi.
Il valore dello yacht è stimato oltre 600 milioni di dollari, con costi di gestione annuali che superano i 60 milioni di dollari. La nave, attualmente registrata sotto la bandiera delle Isole Cayman, dispone di 80 uomini di equipaggio e un volume di 15.320 tonnellate. È alimentata da quattro motori 16 cilindri turbo MTU, di proprietà Rolls Royce, con una potenza complessiva superiore a 100.000 HP e un innovativo sistema di propulsione diesel-elettrica.
Il costo per un pieno di carburante? Più di mezzo milione di euro. Oltre al “Blue”, Mansour possiede anche il panfilo “A+” (precedentemente noto come “Topaz”), che misura “soltanto” 147 metri di lunghezza. Entrambi rappresentano il lusso sfrenato e la passione per l’eccellenza che contraddistinguono il principe emiratino.