Tuttosport: “Sponsor tarocco. Presidente ex galeotto Argentina, mistero Riestra. Promosso in prima divisione”

L’edizione odierna di Tuttosport si sofferma sul caso che riguarda il Deportivo Riestra in Argentina e uno sponsor tarocco.

Nove anni per toccare il cielo, 9 anni per rendere realtà un sogno, per centrare una scalata entusiasmante, storica. Del resto, se il tuo soprannome è “Malevo”, uomo litigioso, provocatorio, con una vita non propriamente trasparente e assai abile nel maneggiare il coltello, non c’è sfida che ti possa spaventare: sennò il Malevo non sarebbe mai diventato un personaggio caratterizzante dei Tangos e dei Sainetes nei primi decenni del XX secolo a Buneos Aires e dintorni. Da qualche giorno , El Malevo de Pompeya, il Deportivo Riestra Asociación de Fomento Barrio Colón, ha centrato per la prima volta nella sua storia la promozione nella Primera División del Fútbol argentino. Nove anni per passare dall’inferno della Primera D fino al paradiso della massima divisione: praticamente un miracolo. Un miracolo affascinante che, però, ha anche numerosi lati oscuri.

L’avventura nel fútbol del Riestra (il nome deriva dal viale sul quale si trovava la latteria frequentata dai suoi fondatori) comincia nel 1931: come sede venne scelto il barrio di Nueva Pompeya, precisamente in Calle Del Bañado al civico 2300. A poche cuadras, a pochi isolati dalla sede ecco il primo campo di gioco diventato stadio nel 1950, all’incrocio tra Calle Riestra e Calle Lacarra, nel quartiere di Villa Soldati. Il malevo gioca qui fino al 1981: in quell’anno però la Giunta Militare di Videla, la dittatura fascista, decise di espropriare quei terreni, costringendo il club a trasferirsi nel barrio di Bajo Flores. Qualcosa di simile era successo, poco prima, al San Lorenzo de Almagro, il famoso vicino del Riestra: fino al giorno d’oggi, in occasione delle gare interne al Pedro Bidegain, i tifosi del Ciclón utilizzano proprio le infrastrutture del Riestra come… parcheggio.

Lo stadio Guillermo Laza, infatti, ha una capacità di appena 3 mila persone e sarà il più piccolo di tutta la massima serie che partirà a fine gennaio: si parla dunque di un possibile esodo proprio al Pedro Bidegain, l’impianto del San Lorenzo, oppure al Tomás Adolfo Ducó, la casa del Club Atlético Huracán, ma nulla è ancora deciso ufficialmente. Lo sponsor tecnico del Deportivo Riestra è Adidas, ma anche su questo non ci sono conferme ufficiali: le malelingue sostengono addirittura che i dirigenti abbiano comprato a La Salada, il mercato bonaerense dove tutto ma proprio tutto è taroccato, dei giochi di maglie nere non originali della nota casa d’abbigliamento sportivo tedesco e gli abbiano stampato sopra il logo del club…

Il proprietario è Victor Stinfale, avvocato e impresario molto discusso che, tra le altre cose nella sua vita, è stato in carcere, ha difeso importanti Barras Bravas (da El Abuelo della 12 del Boca Juniors ad William Schlenker dei Borrachos del Tablòn del River Plate) e spesso sale agli onori delle cronache per bislacche dichiarazioni come quella in cui affermò: «Se Hitler mi dà un milione di dollaro, io lo difendo!». Nella cavalcata trionfale del Riestra ci sono dunque anche pagine oscure: una delle più clamorose fu quella del 2017, quando nella finale della Primera B Metropolitana contro il Comunicaciones vennero allargate le aree di rigore di quasi due metri per lato… Perché se ti hanno soprannominato Malevo, certo non puoi essere incline al… fair play!