“L’Inter elimina il Napoli dalla Coppa, il tecnico nerazzurro esplode nel fi nale e poi esce sconvolto dallo spogliatoio accusando Sarri: «Mi ha dato del frocio e del fi nocchio, uno così non dovrebbe far parte del calcio». L’allenatore partenopeo si scusa: «Ma certe cose non dovrebbero uscire dal campo». E perde per la seconda volta E’ finita in rissa e non è stato un bel sentire né un bel vedere. Tutto il contrario della partita, che invece aveva consentito di ammirare il bel successo dell’Inter per 2-0 che si è così qualificata alla semifinale di Coppa Italia. E’ stato Mancini, espulso durante il recupero, a rivelare le frasi omofobe che gli aveva rivolto Sarri, evidentemente uscito di testa per l’andamento del match: «Sarri è un razzista e non deve stare nel calcio. Mi ha dato del frocio e del finocchio, se è così sarei orgoglio di esserlo. E’ una vergogna che una persona di 60 anni si comporti in questo modo. In Inghilterra uno così non lo farebbero nemmeno entrare nel campo di allenamento». Parole dure, durissime, che hanno alzato il velo sull’abituale omertà che regna abitualmente su quanto accade in campo. E infatti Sarri, nello scusarsi con Mancini, ha comunque sottolineato l’inopportunità di rendere pubblici i suoi insulti: «Ho sbagliato e gli ho chiesto scusa, anche selui non ha volute accettarle. Di solito quello che succede in campo resta in campo, Mancini ha deciso diversamente. Ma non date un significato particolare alle mie parole: erano solo insulti, quando uno si innervosisce non sa cosa dice». Ventanni dopo La rissa finale, come detto ha finito per far passare in secondo piano il 2-0 dell’Inter al San Paolo. Al Napoli resta l’Europa League e il campionato, l’Inter torna a vincere in casa dei partenopei dopo quasi vent’anni – ultimo successo il 2-0 del 18 ottobre 1997, reti di Galante e autorete di Turrini – e aspetta la sfida di questa sera tra Juve e Lazio per conoscere l’avversaria della semifinale di Coppa Italia. Voglia di Coppa Dalle scelte di Mancini, che al San Paolo propone la ventunesima versione differente dell’Inter in ventidue gare disputate in stagione, viene subito da pensare che l’Inter punti alla Coppa più del Napoli. L’unico escluso tra i mammasantissima è infatti Icardi. Vero che pure il fedelissimo Murillo cede il posto a Juan Jesus, ma un turno di riposo per il colombiano ci può stare, dopo la gara tutta orrori contro l’Atalanta condita da una maldestra autorete. Per il resto Mancini schiera il meglio di ciò che ha a disposizione in questo momento. Occhio alla Samp Diversa la filosofia di Sarri, che non lo ammetterà nemmeno sotto tortura, ma che vive il quarto di Coppa Italia con la consapevolezza di essere primo in campionato. E pertanto agisce di conseguenza. In base alla formazione messa inizialmente in campo è evidente come il tecnico azzurro pensi tanto alla Samp da affrontare domenica a Marassi. Sarri porta con sé in panchina Albiol, Ghoulam, Jorginho e Insigne, ma soprattutto Hamsik e Higuain. Ovvero il cuore pulsante del gioco napoletano, e l’uomo che risolve le partite come anni fa riusciva al connazionale Maradona. Dopo un’ora di (non) gioco, al netto delle vampate di Mertens e Callejon che una volta di più esaltano Handanovic, Sarri decide comunque di provarci. Prima manda a scaldare il Pipita provocando l’eccitato brusio di approvazione del pubblico del San Paolo, quindi richiama un evanescente Allan e butta nella mischia Hamsik. L’asticella delle ambizioni si alza pochi minuti dopo, quando pure David Lopez (pure lui al di sotto delle aspettative), fa spazio a Jorginho. L’inversione di rotta sembra materializzarsi a metà ripresa: il San Paolo invoca a gran voce il nome di Higuain, che Sarri butta nella mischia per Gabbiadini. Parole grosse Il paradosso è che l’ingresso dell’argentino desta un’Inter che passa alla prima conclusione: Jovetic indovina un tiro a giro che inchioda Reina, e vendica il palo colpito nel finale della gara persa in campionato al San Paolo (2-1 per i partenopei griffata dalla doppietta di Higuain). Il Napoli prova una reazione, impensierisce Handanovic con Mertens, ma nel recupero deve capitolare al 2-0 segnato da Ljajic. Il finale di gara, non solo per il gol del serbo, regala la rissa già raccontata”. Questo quanto scrive l’edizione odierna di “Tuttosport”.