L’edizione odierna di Tuttosport si sofferma sulla Spagna e sulla nuova bufera che coinvolge il Real.
Il problema è culturale e, sebbene chi ha sbagliato è già stato individuato e ne pagherà le conseguenze davanti alla giustizia, il loro castigo, per quanto meritato, non servirà da solo a risolvere il problema. Bisogna andare alla radice, intervenire prima, sulla formazione delle persone attraverso una corretta e coerente educazione civica che, invece, ogni giorno di più perde peso all’interno delle scuole e, quindi, della società. Diffondere un video a sfondo sessuale, senza il consentimento di tutte le persone interessate è reato, ma è anche maledettamente stupido e incivile perché non si tiene conto non solo dei diritti di un individuo, ma nemmeno della sua sensibilità. E, invece, purtroppo sono cose che continuano a succedere, restando drammaticamente all’ordine del giorno. Gli ultimi a cascarci sono stati tre calciatori del Real Madrid C e uno del Castilla, rispettivamente terza e seconda squadra del club merengue.
Quattro adolescenti che, probabilmente, avranno conosciuto il sesso guardando un video pubblicato su un sito pornografico e hanno creduto che avrebbero potuto farlo anche loro. A presentarsi dalla Guardia Civil per denunciare la diffusione del video è stata la mamma della ragazza sedicenne che, secondo la prima ricostruzione, lo scorso 6 settembre a Mogán, nelle Isole Canarie, avrebbe avuto un rapporto sessuale volontario con uno dei quattro giocatori in questione che, di fronte alle proteste della giovane, le aveva assicurato di aver cancellato il video.
E, invece, no n lo aveva fatto e, peggio ancora, lo ha diffuso via whatsapp tra i propri compagni di squadra. Ma, come sempre succede in questi casi, dopo qualche giorno il file è arrivato a un amico della vittima che ha informato subito la diretta interessata. Ed è per questa ragione che l’accusa non è quella di violenza sessuale, bensì di «rivelazione di segreti di natura sessuale».
E così, ieri mattina, la Guardia Civil si è presentata a Valdebebas e ha prelevato i quattro giovani implicati, che si apprestavano a cominciare la seduta d’allenamento con le rispettive squadre, per portarli in caserma e raccogliere le loro deposizioni. Prima di rilasciarli, è arrivato anche il sequestro degli smartphone il cui contenuto verrà analizzato per capire chi e quanti siano i responsabili della diffusione del video. In un primo momento, El Confidencial aveva assicurato che tra gli implicati potrebbe esserci anche qualche calciatore della prima squadra merengue, ma il quotidiano As lo ha smentito. Detto questo, non è il caso di fare supposizioni campate in aria. Ed è proprio questa la linea che ha deciso di seguire, come si legge nel comunicato diffuso dalla società, la Casa blanca: «Il Real Madrid comunica di aver appreso che un giocatore del Castilla e tre giocatori del Real Madrid C sono stati ascoltati dalla Guardia Civil in relazione a una denuncia relativa alla presunta diffusione di un video privato su WhatsApp. Quando il club avrà conoscenza approfondita dei fatti, adotterà le misure opportune » . E siamo sicuri che le misure che verranno adottate saranno esemplari, ma ripetiamo, da sole non possono bastare.