L’edizione odierna di Tuttosport si sofferma sul Modena che punta sul Made in Italy.
Grande imprenditoria e calcio: un binomio vincente sulla scia del Made in Italy. A Modena, la famiglia Rivetti ha acquistato la società nel 2021 e continua a lavorare anche in Serie B al progetto di una squadra formata da quasi tutti giocatori italiani. Un modo per sfruttare le risorse del territorio, ma non solo, e dare il proprio contributo per il rilancio di un movimento che negli ultimi anni è riuscito solo in parte a valorizzare i suoi prodotti migliori.
In prima squadra e nelle formazioni giovanili, il club emiliano ha scelto di puntare su calciatori cresciuti calcisticamente nel nostro Paese. Un modus agendi, anche sul mercato, figlio delle indicazioni del presidente Carlo Rivetti: «Non ho nulla contro gli stranieri – le sue parole – però mi piacerebbe una squadra tutta italiana, perché continuo a credere nel nostro Paese e per un senso di appartenenza che deve nascere nel settore giovanile»
Nella speciale classifica per stranieri in rosa, il Modena è all’ultimo posto – a quota 2 – insieme con il Sudtirol. Nelle scorse settimane gli emiliani hanno acquisito in prestito dal Vicenza il veterano De Maio – francese di nascita ma italiano di adozione essendo arrivato nel 2006, a 19 anni, per vestire la maglia del Brescia: anche la moglie Federica è bresciana e i 4 figli sono nati in Italia – e hanno in organico il nigeriano Rabiu, in uscita e richiesto da Lecco e Juve Stabia in Serie C. Nella rosa a disposizione del tecnico Attilio Tesser c’è anche il brasiliano Azzi che, però, ha il passaporto italiano (la famiglia ha radici a Rovigo)e dal 2013 gioca nel nostro Paese.
Sempre a proposito di “modello Italia”, in questa sessione di trasferimenti il direttore sportivo Davide Vaira ha piazzato 7 colpi a tinte azzurre: Falcinelli, Seculin, Cittadini, Panada, Gargiulo, Battistella e Diaw (di origini senegalesi, ma nato in Friuli Venezia Giulia). Anche nel vivaio, la presenza di stranieri è minima: 2 in Primavera, 7 in tutto nelle altre Under, quasi tutti ragazzi nati all’estero ma da tempo residenti con le loro famiglie in Emilia. Il Made in Italy è molto importante per la famiglia Rivetti: il marchio Stone Island – all’interno del Gruppo Moncler, che nella Champions della moda ha sfidato i francesi – è stato esportato in tutto il mondo.