Tuttosport: “Serie B, la proprietà del Como ordina: «L’obiettivo è la promozione diretta»”

L’edizione odierna di Tuttosport si sofferma sul Como e l’obiettivo imposto dalla società.

Como secondo in Serie B, in coabitazione con il Venezia: è il risultato migliore dai tempi della squadra guidata da Loris Dominissini e che aveva in Lulù Oliveira il suo leader in campo. Bisogna quindi tornare indietro di oltre vent’anni, perché era la stagione-record 2001/2002. Con una curiosa e allettante prospettiva: allora, il Como si impose a Cosenza per la prima volta nella sua storia. Sabato si è ripetuto in Calabria: tanto basta ai tifosi per sognare un altro salto.

Ma sono ben altre le ragioni di un campionato in cui è lecito attendersi una squadra protagonista fino alla fine. Prima di tutto tecniche. Il Como, dopo la salvezza tranquilla del primo anno in B e i playoff sfiorati la scorsa stagione, ha migliorato la rosa, con innesti di qualità e un innalzamento generale anche del livello della panchina. Inoltre, c’è stato uno spostamento verso l’alto delle richieste della proprietà indonesiana. Il rappresentante dei fratelli Hartono, Mirwan Suwarso, è stato molto esplicito: «L’obiettivo è la promozione diretta».

Del resto, una squadra che si permette il lusso di avere in contemporanea Patrick Cutrone e Simone Verdi, non può giocare a nascondersi. Il resto, è storia recente. L’ottimo cammino del Como – sin qui 35 punti, frutto di 10 vittorie e 5 pareggi, a fronte di 4 sconfitte – era già cominciato già con mister Moreno Longo, esonerato a sorpresa lo scorso novembre dopo la vittoria ad Ascoli, con il primo sprint culminato con un settembre d’oro, con 4 vittorie consecutive.

L’interregno di Fabregas, formalmente conclusosi con il pareggio a Palermo ma di fatto ancora del tutto in corso, ha portato altri punti e consapevolezza. Non ancora il bel gioco che la proprietà attende e che pensa sia la via maestra per arrivare alla Serie A: la squadra ha dimostrato di poter giocare un ottimo calcio, ma solo a sprazzi. Sorprende invece il carattere, come dimostrano i risultati ribaltati contro Palermo e Cosenza.

Quantità e qualità stanno convivendo in maniera efficace. La difesa, solida, ha trovato in Odenthal e Barba due leader silenziosi e affiatati. Abildgaard è sempre più padrone del centrocampo. In attacco, un Cutrone finalmente più concreto, unito al “portafortuna” Gabrielloni (ha risolto nel finale le sfide contro Feralpisalò e Modena), oltre all’indiscussa qualità di Verdi, stanno aiutando il Como a crescere. Ancora non si è visto il miglior Kone, così come si attende un inquadramento tattico di Chajia, forse l’elemento più talentuoso della rosa. Un personaggio come Fabregas, che da gennaio resterà nello staff tecnico del nuovo allenatore Osian Roberts, non può che dare ulteriore spinta al “progetto Serie A” del Como. E attenzione al mercato: si vocifera di una sontuosa campagna acquisti a gennaio. Perché la A non resti un bel sogno, ma un obiettivo davvero concreto.