L’edizione odierna di Tuttosport si sofferma sul caso in serie B per quanto riguarda le iscrizioni..
Serie B in subbuglio. Ad ora è impossibile ipotizzare quali (e quante) squadre saranno al via nella prossima stagione, venerdì 18 agosto. Tengono banco i casi di Lecco e Reggina: i lombardi hanno depositato la domanda d’iscrizione con il campo di casa di Padova indicato oltre la data “perentoria” del 20 giugno. Sui calabresi invece, ci sono dubbi che la domanda d’iscrizione passi il vaglio di Covisoc e Consiglio Federale della Figc: la prima si esprimerà il 30 giugno, il secondo andrà in scena il 7 luglio e ratificherà le decisioni Covisoc, da mettere in preventivo una lunga sfilza di ricorsi prima di arrivare all’esatta composizione della categoria. Intanto, Mauro Balata, presidente della Lega B, si fa sentire e mostra tutta la sua preoccupazione per la situazione dei calabresi.
La Lega B ribadisce come fin da subito abbia evidenziato presso gli organi competenti “la difficile armonizzazione di alcune disposizioni sulla crisi di impresa rispetto alla specificità dell’ordinamento sportivo, il cui fine ultimo è quello sempre di garantire il rispetto dell’equa competizione salvaguardando tutte quelle realtà che onorano gli impegni previsti dalle norme federali”. Balata, sottolinea ancora la Lega B, intende proseguire nell’impegno “per assicurare il principio del merito sportivo, stigmatizzando comportamenti che arrechino grave danno al movimento della Serie B e alle società associate che hanno rispettato le regole e norme federali”. Insomma, c’è anche Balata nella guerra alla Reggina, dopo che parole analoghe sull’equa competizione le avevano pronunciate Gravina per la Figc ma anche Abodi, il Ministro dello Sport che è anche ex presidente della Lega B. Ma nel frattempo a Reggio Calabria qualcosa si muove. Dopo le dimissioni del Cda, del presidente Cardona e dell’ad Castaldi, si vive in uno stato di calma apparente. Le loro uscite, ha spiegato patron Saladini, favoriranno il passaggio di proprietà, che già nei giorni scorsi era dato per imminente. In realtà, prima del verdetto della Covisoc del 30 giugno, potrebbe non accadere nulla e in società si fa sapere che fino a lunedì non dovrebbero esserci novità. Tuttavia, proprio per quel giorno, si dovrebbe fare vivo il compratore: sarà Bruno Grande, in passato già nello sport per volley e atletica, imprenditore di origini piemontesi nel ramo della moda e del made in Italy che opera da Losanna e che subentrerebbe alla Reggina con 4 soci svizzeri.
Diversa la situazione del Lecco. Certo, formalmente la domanda d’iscrizione alla B risulterà incompleta. Ma la manchevolezza è veramente da poco. Il problema è che i lombardi non si sono contestualmente iscritti alla C e dunque il rischio di ripartire dai dilettanti è reale. Ma negli eventuali ricorsi alla mancata iscrizione potrebbero chiedere di essere risarciti con la ripartenza dalla C in sovrannumero. E nel frattempo entrano in scena il Brescia e, in seconda battuta, il Perugia, cioé le squadre che verrebbero riammesse alla B (chissà quando però, visti i tempi dei prevedibili ricorsi), nel caso “saltino” Lecco e Reggina. Il Brescia, con Cellino, è sulle barricate da tempo. Da quando la sua squadra è retrocessa ai playout ha seguito i passaggi legali della Reggina, col ricorso presentato in Appello contro l’omologa sul piano di rientro dei debiti del club amaranto. Ieri è ricorso al Collegio di garanzia del Coni perché gli è stata respinta l’iscrizione alla B. Intanto la Lega Nord ha fatto un’interrogazione parlamentare sul caso Reggina, in particolare sui termini del piano approvato dal Tribunale di Reggio Calabria. E oggi si discuterà molto, fra le società, dei casi Lecco e Reggina, all’Assemblea di Lega B. Di fatto si dovrebbe parlare solo delle date della prossima stagione, che lunedì vanno presentate in Consiglio Federale. Ma ci sarà modo di confrontarsi anche sui casi scottanti, con i club che dovrebbero sentirsi rappresentati dalla linea che sta tenendo Balata. È una battaglia di principio: altre società potrebbero fare ricorso alla legge dello Stato usata dalla Reggina, rinunciando ad adempiere alle scadenze federali, spendendo sul mercato e per gli ingaggi quelle risorse che servirebbero per i vari pagamenti. Insomma, si è soltanto all’inizio di una lunga, bollente estate giudiziaria.